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Dov'è il progetto anziani del centrosinistra?

Il dibattito sulla opportunità di costruire in città una casa per anziani e più genericamente sulla qualità della vita nella terza età e quarta età ad Orvieto e nell'Orvietano si sta sviluppando in più sedi, istituzionali e no

foto di copertina
di Dante Freddi

Il dibattito sulla opportunità di costruire in città una casa per anziani e più genericamente sulla qualità della vita nella terza età e quarta età ad Orvieto e nell'Orvietano si sta sviluppando in più sedi, istituzionali e no.
Ieri "Altra città", l'associazione di Conticelli, Cortoni e Scopetti, ha diffuso un comunicato in cui si fa il punto della situazione sul tema, con particolare riferimento a "San Giorgio". Stasera Rifondazione comunista terrà una conferenza stampa per illustrare il suo "progetto anziani" e il collettivio" il manifesto" è già intervenuto più volte per tenere alta l'attenzione su questa categoria di cittadini, che rappresenta un quarto della popolazione. E noi, per quanto potevamo, abbiamo dato il nostro contributo.

La crisi del San Domenico Savio di Monterubiaglio e del Piccolomini Febei denunciano, seppure per motivi diversi, una generale situazione di sottovalutazione del" problema" e della "risorsa" costituiti dagli anziani.

Asl e Comune di Orvieto  devono pagare le rette al San Domenico Savio da luglio e San Giorgio è stato definitivamente chiuso, con "disavanzi complessivi sino al 31/12/2004 che potrebbero aggirarsi intorno a 1.000.000 di €, cui si farà fronte inevitabilmente con alienazioni del patrimonio dell'Istituto stesso"- denuncia "Altra città".
Al di là di responsabilità personali, credo che tutta la classe politica che amministra la città debba sentirsi in debito per scarsa attenzione nei confronti della popolazione ultrasessantacinquenne, quella in odore di vecchiaia.
Dopo la scelta di scippare l'ex ospedale agli anziani in favore del Centro studi, anche la promessa di un "posto" nell'ex caserma Piave presentata in campagna elettorale dalla coalizione di centrosinistra sembra lontana a realizzarsi. E ancora, la legge regionale del 2004 strappa ormai di mano al Comune il fabbricato dell'ex ospedale e lo assegna alla Asl, mentre la ricchezza del testamento De Solis, con un bene conteso tra Asl e Comune di Roma per un valore di venti miliardi di vecchie lire, "potrebbe finire per ripianare i debiti della sanità e non essere utilizzato per "i vecchi malati cronici non accolti nell'ospizio di San Giorgio", come recita il legato testamentale della contessa De Solis del 1959 in favore dell'Ospedale di Orvieto"- sostiene ancora "Altra città".
Le critiche provengono sia da ambienti di maggioranza che di minoranza, da destra e da sinistra, e denunciano la mancanza di un progetto, di idee, di sensibilità.
Insomma, la Giunta Mocio e la Asl di D'ingecco quale progetto hanno per gli anziani del territorio, dall'assistenza ai non autosufficienti all'accoglienza degli anziani soli, in casa di riposo e no, al tempo libero, all'attività motoria? Quando intendono attuare il loro eventuale disegno? Con quali risorse e dove?
Credo sia necessario offrire al nuovo assessore ed alla nuova Giunta ed l direttore D'Ingecco la possibilità ed il tempo di misurarsi con la questione, perché so che ci sono sensibilità e capacità e conosco la difficoltà della nuova e straordinaria sfida rappresentata dal numero sempre crescente di anziani.
Ma domani, comunque, ne riparleremo.
Intanto apriamo un sondaggio per conoscere dove i nostri lettori vorrebbero veder vivere gli anziani della città che debbono essere ospitati in una casa di riposo, al di là della tipologia: nel centro storico o in campagna.

Pubblicato il: 20/01/2005

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