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È passata l'emergenza bomba

Tutto bene, riaprite il traffico". Sono passate da poco le 11 e dalla radio della Protezione Civile appare chiaro che l'emergenza è finita. Nessun detrito sull'autostrada, nessuno sulla ferrovia. Tutto torna alla normalità. La bomba è esplosa alle 10,57 Nella foto Mocio e Gialletti sull'orlo del cratere

foto di copertina

ORVIETO -"Tutto bene, riaprite il traffico". Sono passate da poco le 11 e dalla radio della Protezione Civile appare chiaro che l'emergenza è finita. Nessun detrito sull'autostrada, nessuno sulla ferrovia. Tutto torna alla normalità. La bomba è esplosa alle 10,57 facendo tanto rumore e sollevando tanta sabbia. Duecentocinquanta metri cubi volati al cielo con una gran nuvola. L'aria è acre ma si tira un respiro di sollievo. Lo si fa per la sesta volta negli ultimi 9 anni.

La giornata era cominciata più di 4 ore prima. Mancano diversi minuti alle sette quando le mimetiche dell'esercito si mischiano a quelle dei gialle o blu dei volontari, al grigio della Finanza, al verde della forestale, al nero dei Carabinieri all'azzurro della polizia e agli abiti civili dei funzionari. Un arcobaleno di armonia quello degli  85 e più angeli custodi che hanno permesso al Maresciallo Pinna e ai suoi artificieri di risolvere l'emergenza bomba. La cabina di guida delle operazioni, coordinate dalla dottoressa Mignozzetti, responsabile per la protezione civile per la Prefettura di Terni, è nella stazione di Baschi.

Avviene tutto mentre intorno c'è un'A1 completamente libera dal traffico e i binari della linea lenta sono effettivamente tristi e solitari. Gli artificieri preparano l'innesco e il tenente Tosco dell'esercito è l'ufficiale di raccordo tra la zona delle operazioni e il Com (Centro operativo misto). All'interno del Com le autorità civili e militari che, per la prima volta, hanno la possibilità di vedere in Tv - grazie all'Associazione dei radioamatori - i lavori di preparazione. Venti camion riempiono di sabbia il cratere in cui era stata posta la bomba mentre arrivano le comunicazioni che la viabilità ordinaria è sotto controllo.

Qualche problema sull'A1 di fronte ai caselli di Valdichiana (a nord) e Orte (a sud).  Bisogna fare in fretta perché alle 10,22, quando l'ultimo camion versa la sabbia sopra la bomba da 1000 libre scaricata da un B29 americano nel '43 , cominciano ad esserci 3 chilometri di coda. La montagna che copre la bomba è alta e sul"cucuzzolo" ci sono due artificieri che, piano piano, cominciano ad allontanarsi. 

E' il segno che si sta per procedere allo scoppio. La dottoressa Mignozzetti insieme al vice prefetto Grillo, al delegato di Protezione civile del Comune di Orvieto Giuliano Santelli, il commissario di Orvieto Cozza ed il sindaco di Orvieto Stefano Mocio insieme al Presidente del suo consiglio comunale Evasio Gialletti, salgono sull'auto che li porta a 600 metri dal luogo dello scoppio, vicino alla telecamera che riprende le operazioni. Alle 10,57 si solleva la sabbia e un paio di secondi dopo si sente il boato.

Cadono bene i detriti che non fanno danni. Un applauso spontaneo pone fine alla preoccupazione. L'emergenza è finita e si riapre la viabilità. Prima quella delle statali, poco dopo quella sull'A1 che permette di smaltire in fretta le code. Qualche minuto più tardi si risente la campanella."Attenzione, treno in transito". Un locomotore sfreccia veloce.  Destinazione Roma.

 

Pubblicato il: 12/09/2004

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