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Protocollo con Roma, toni alti, pericolo alto di elezioni

Quello che è andato in scena ad Orvieto ha aggiunto altro veleno alla già critica situazione
- Patto con Roma. Per Còncina 'Vetero demagogia, vecchia politica'

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Tonelli e Germani. 'Non si comprende l'eccesso di polemica da parte del centrodestra alla nostra richiesta di un approfondimento al dibattito'

- Gialletti. 'La politica orvietana sta assumendo un pericoloso atteggiamento contraddistinto da personalismi e ripicche. Noi come Socialisti non ci stiamo. A noi preme solo il bene della città'

foto di copertina

ORVIETO - Salta in consiglio il protocollo Orvieto - Roma, ritirate in mezzo a polemiche e perplessità anche le pratiche urbanistiche per l'approvazione del prg. È questa la nuda cronaca del consiglio comunale di giovedì andato avanti fino a tarda sera. Ma quello che è andato in scena ieri ad Orvieto ha aggiunto altro veleno alla già critica situazione. Il sindaco, in conferenza stampa, ha definito: "vetero demagogia, vecchia politica, mancanza di libertà intellettuale", l'atteggiamento del centrosinistra che non avrebbe rispettato gli impegni presi in conferenza dei capigruppo.

In realtà per il centrosinistra (Pd, PdCi e Sinistra e Libertà) che si è ritrovato compatto per la prima volta dal dopo elezioni, le cose sarebbero andate diversamente: il sindaco non avrebbe voluto modificare i punti contestati ovvero laddove il protocollo impegna le parti a "ideare ed elaborare progetti di riqualificazione del centro storico individuando soluzioni abitative al di fuori dello stesso e in zone di futura espansione che possano essere di attrattiva anche per tante famiglie romane e ad elaborare progetti per investimenti nel settore delle energie alternative".
Concina si è detto deluso, amareggiato anche per le accuse ricevute di essere portatore di potenziali interessi speculativi. "Le speculazioni edilizie non mi appartengono - ha detto - e non appartengono alla mia giunta. Gli ammiccamenti da furbastro mi lasciano disgustato e perplesso". Accuse dirette, invece, alla Stella che avrebbe "candidamente affermato di essere stata a Roma a farsi dare la ricettina per distruggere qualsiasi ipotesi di accordo e poi anche vantarsene". Come prima conseguenza il sindaco Concina si è sentito in dovere di informare il prefetto, dal quale è andato in visita nel pomeriggio di ieri: "perché deve sapere cosa succede ad Orvieto - ha detto -. Come soggetto istituzionale lo informerò spiegando le questioni amministrative della gestione di questo Comune".

Polemiche sono seguite anche per il conseguente ritiro delle pratiche urbanistiche, giustificato dal primo cittadino con l'esplicita richiesta da parte del centrodestra di "approfondimenti di tipo tecnico-amministrativo-politico".  Il centrosinistra - presenti Germani e Tonelli -, sempre in conferenza stampa, ha smorzato i toni auspicando che al protocollo venga dato seguito ma con un percorso più trasparente e partecipato. Commenti alla vicenda sono arrivati ieri da diversi esponenti del Pdl. Per il consigliere regionale Alfredo De Sio "la bocciatura del protocollo è la dimostrazione della miopia di un centrosinistra che rappresenta un modello vetusto di amministrazione lontano dal sentire dei cittadini e dalle dinamiche di sviluppo e modernizzazione di cui necessita Orvieto".

Per Sacripanti l'atteggiamento del centrosinistra è "inqualificabile". Pesanti le accuse per Germani: "Il pericolo che qualcuno metta le mani sulla città come paventato da Germani - ha detto Sacripanti - Orvieto l'ha già corso. I risultati della gestione delle sue pesanti deleghe quando rivestiva l'incarico di assessore sono infatti sotto gli occhi di tutta la città".

Pubblicato il: 09/01/2010

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