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Patto con Roma. Per Còncina 'Vetero demagogia, vecchia politica'

Dura reazione del sindaco al voto della maggioranza che ha bocciato il protocollo con Roma. "Spero che il centrosinistra ragioni sulla disgrazia che ha combinato ieri sera"

Conferenza stampa del sindaco, Antonio Concina questa mattina alla presenza della Giunta comunale al completo per spiegare e commentare quanto è accaduto ieri sera al termine della lunga seduta di Consilio comunale, quando è stato bocciato il Protocollo d'Intesa fra i Comuni di  Orvieto e Roma.

"Alla prima occasione utile per dimostrare prima a se stessi e poi alla città che qualcosa è cambiato nel cosiddetto centrosinistra - ha esordito il sindaco, Concina - ieri sera '12 consiglieri 12' - anzi 11 per l'assenza di uno - hanno voluto dare un orrendo segnale di vetero demagogia e di vecchia politica. Purtroppo è mancato anche qualche segnale di libertà intellettuale da qualche consigliere che vanta quando può questa sua caratteristica".

"Credo sia ormai cosa nota - ha aggiunto - che ieri sera questo centrosinistra ha bocciato in maniera compatta il protocollo d'intesa che il sindaco di Roma aveva proposto al suo omologo orvietano. La storia di questo impegno è nota: quando iniziai la campagna elettorale, il sindaco Alemanno venne ad Orvieto e si impegnò davanti a tutti ad elaborare insieme un protocollo d'intesa, nel caso in cui fossi stato eletto. Poi ha voluto onorare questo impegno. Io gli ho proposto i punti qualificanti. Il suo capo di gabinetto li ha riordinati e, a mia volta, li ho fatti conoscere ai capigruppo di centro-destra e centro-sinistra. Nella conferenza dei capigruppo svoltasi in maniera serena e collaborativa, il documento è stato apprezzato e mi è stato dato mandato di fare tre piccoli emendamenti al testo, che ho subito fatto per poi trasmettere il tutto ai capigruppo che non hanno osservato nulla di particolare".

"Poco male bocciare un provvedimento in Consiglio. Può succedere, ma lascia sbalorditi e stupefatti, il modo con il quale si è arrivati a questa decisione. Ieri sera, con una serena impudenza, i tre capigruppo del cosiddetto centrosinistra, con motivazioni e vaniloqui di stampo antico, hanno bocciato una prestigiosa occasione offerta dal Comune di Roma al nostro Comune di collaborare per uno sviluppo comune delle due città. Questa conferenza stampa è per raccontare ancora una volta alla città, a tutta la città - e non solo alla cinquantina di persone che con interessi diversi hanno assistito ai lavori (si fa per dire) del Consiglio - con che razza di 'politici tra virgolette' ha a che fare. Politici che non rispettano gli impegni presi in conferenza dei capigruppo. Come ho già detto non riesco ad immaginare cosa sia successo nei tre giorni - dal 4 al 7 gennaio - che hanno cambiato atteggiamenti e carte in tavola. O meglio, la consigliera Stella - forse ancora inquieta per la batosta del 22 giugno - ha candidamente affermato di essere stata a Roma a farsi dare la ricettina per distruggere qualsiasi ipotesi di accordo e poi anche vantarsene. Quella degli input esterni è una questione che ritorna spesso. Politici che, dopo il sacco della città perpetrato in decenni di malgoverno, si permettono il lusso di offendere con insinuazioni volgari e gratuite sindaco e assessori in carica, parlando di: 'le mani sulla città', 'persone malintenzionate' come se il sindaco fosse disponibile per il sacco della città o alle colate di cemento".

"Come sindaco - ha continuato -  tenuto conto di 'anatre zoppe' ma soprattutto del desiderio di lavorare in maniera concorde per Orvieto, dal 23 giugno ad oggi non ho fatto altro che spalancare le porte al dialogo a chiunque nel cosiddetto centrosinistra si fosse presentato con animo e proposte collaborative. Perfino, in accordo con l'assessore al bilancio Romiti, coinvolgendo i capigruppo nell'impostazione di un difficile bilancio preventivo, frutto delle malefatte degli anni passati. 7-8 milioni di euro che non derivano dal Protocollo d'Intesa con Roma ma dalle attività svolte negli ultimi anni. Non ho dato retta - e mi rendo conto che devo delle scuse - a chi mi ammoniva a non fidarmi dicendomi 'sono sempre gli stessi'. Probabilmente avrei fatto bene a non fidarmi. L'iniziativa del sindaco di Roma - sottolineo di Roma non di vattelapesca - viene spudoratamente definita 'addirittura offensiva per la storia e la cultura di Orvieto'. E questa sentenza viene firmata - dico firmata - dai tre capigruppo - dico capigruppo - di questo Consiglio comunale senza buonsenso e senza vergogna. Mi chiedo allora: con chi stiamo parlando e di che cosa stiamo parlando".

"Non nascondo una grande delusione - ha aggiunto Concina - nei riguardi di persone con una storia politica alle spalle, con riferimenti politici storici di rilievo, con garbo e cultura sempre pubblicamente apprezzati. La città sta affogando e dovremo purtroppo stringere i freni dovunque, perfino nei servizi primari. La città sta affogando e noi disprezziamo la mano che ci viene tesa dalla Capitale d'Italia, che si impegna direttamente a svolgere azioni di promozione della città di Orvieto in tutti i suoi aspetti: artistico, storico culturale (un esempio concreto è l'accordo già raggiunto con il Teatro dell'Opera di Roma per lo svolgimento ad Orvieto di un grande evento culturale diretto dal maestro Riccardo Muti), paesaggistico-ambientale, artigianale, sostenere azioni di supporto volte al miglioramento dell'offerta turistica del Comune di Orvieto, svolgere azioni di comunicazione necessarie a veicolare la conoscenza e la specificità del territorio, realizzare eventi e manifestazioni che coniughino simbolicamente gli aspetti tipici della tradizione orvietana con quella romana. E ancora, un protocollo d'intesa dove i sindaci di Orvieto e Roma insieme, si impegnano congiuntamente a  ideare ed elaborare progetti di riqualificazione del centro storico di Orvieto, individuando soluzioni abitative al di fuori dello stesso ed in zone di futura espansione che possano essere di attrattiva anche per tante famiglie romane; elaborare progetti per investimenti nel settore delle energie alternative, individuare le soluzioni più idonee al problema del pendolarismo".

"Un protocollo che non è un dossier operativo - ha concluso il sindaco - ma semplicemente un 'protocollo d'intesa' da sviluppare ed elaborare pariteticamente e alla luce del sole. Ma forse il concetto 'alla luce del sole' sfugge ad altri interlocutori. Le speculazioni edilizie non mi appartengono e non appartengono alla mia Giunta, almeno fino a quando sarò qui io. Gli ammiccamenti da furbastro mi lasciano disgustato e perplesso. Ieri sera mi è stato inopinatamente chiesto in diretta 'quanto mi stesse a cuore questa città!'. Sicuramente molto più di quanto sia stata e stia a cuore a chi mi ha rivolto la domanda, a chi per decenni non ha mosso un dito per difenderla dagli amici e dai compari".

Alle domande dei giornalisti il sindaco, Concina ha così risposto:

· Cosa s'intende per 'certi atteggiamenti e salvataggi'. Cosa accadrà ora con il sindaco Alemanno?

"Non ho ancora chiamato il Sindaco di Roma. Mi vergogno personalmente e come sindaco. Sarò obbligato in futuro se in questa città permane questa mentalità ottusa. E' incomprensibile che di fronte a un protocollo d'intesa che può portare lavoro, visibilità, comunicazione si assista a bassi meccanismi politici come quello di una consigliera prima assente giustificata, poi sopraggiunta per votare e poi di nuovo ripartita. Spero che questa non sia un'occasione persa. Mi risulta che sia in corso un giro frenetico di telefonate. Quello che purtroppo conta è che c'è stato un voto compatto contro il patto con Roma, quando per tre volte in sede di commissione era stato approvato e condiviso nella sua evoluzione. Ma una volta in aula si porta avanti una strategia diversa".

 

· Il centro-sinistra ha approvato comunque una risoluzione che impegna ad una comune riflessione. Il capogruppo dei socialisti Gialletti, aveva gettato la proposta di tagliare due punti del protocollo.

"Era stata accolta e modificata con un emendamento del consigliere Ranchino. Le cose di possono rimandare ma si presume che a monte le conferenze dei capigruppo funzionino. L'emendamento del consigliere Gialletti non è andato più bene nemmeno a lui. L'accordo era stato preventivamente bocciato da qualcuno che lo voleva bocciare. Certi scenari legati alle prossime elezioni regionali, non mi interessano. Roma, a differenza di Perugia, ci considera!".

· Stante la situazione che si è creata, come si mettono le cose per il bilancio preventivo 2010?

"Nell'ottica della condivisione e della partecipazione, avevo iniziato colloqui strettissimi per individuare linee di comportamento degli assessorati per dare luogo ad una operazione condivisa dalla città e da tutte le forze politiche. Obiettivo: arrivare ad una politica di serietà e di rigore. Spero che il centrosinistra ragioni sulla disgrazia che ha combinato ieri sera".

· E' possibile che la vicenda arrivi su altri tavoli istituzionali in ambito provinciale?

"E' evidente che intendo condividere con qualcuno di alto profilo quanto accade. Stasera andrò a Terni dal Prefetto Salustri perché deve sapere cosa succede ad Orvieto. Come soggetto istituzionale lo informerò spiegando le questioni amministrative della gestione di questo Comune. Quanto è accaduto è sintomo di una grave immaturità politica. Di faziosità totale. Se ci mettiamo a fare sempre 'muro contro muro' non risolveremo mai nulla. Sei ore per discutere cose già decise è semplicemente il colmo".

· Ieri sera, dopo la bocciatura del Patto con Roma, è stata rinviata la trattazione di importanti pratiche urbanistiche, perché?

"I gruppi di centro-destra per primi hanno chiesto di interrompere la trattazione per altri approfondimenti di tipo tecnico-amministrativo-politico. E' stata una richiesta condivisa dalla Giunta perché non si può correre il rischio che per un puntiglio e per la mancanza assoluta di dialogo vengano compromesse pratiche importanti. La preoccupazione era quella di far calmare le acque".

· Il sindaco, farebbe ancora il salvataggio sui disastri contabili del Comune?

"Per non rifarlo dovrei cambiare mentalità. La mia indole è quella della responsabilità quindi lo rifarei anche scontrandomi con alcuni miei colleghi. L'ho fatto, come segno di attenzione e di considerazione di tanti fattori che hanno portato questo Comune ad una situazione di profondo dissesto di cui i cittadini non ne hanno colpa".

Pubblicato il: 08/01/2010

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