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Gialletti. 'La politica orvietana sta assumendo un pericoloso atteggiamento contraddistinto da personalismi e ripicche. Noi come Socialisti non ci stiamo. A noi preme solo il bene della città'

Mi trovo a denunciare una situazione davvero grave che si sta verificando, a livello politico, nella nostra città. Ancora una volta, a prevalere su cittadini, famiglie, imprese è il desiderio di ambizione e visibilità politica e la volontà di disfare e non quella di costruire. Denuncio ancora come all'interno del centro-sinistra, al di là della compattezza del voto sul protocollo d'intesa, non vi sia un'ampia condivisione d'intenti. Una mancanza di chiarezza che se si protrarrà vedrà probabilmente i Socialisti dissociarsi da comportamenti che vanno contro il bene della città. Questo nonostante la nostra lealtà che ci ha portato a mantenere, sinora, un comportamento in linea con quello della coalizione. 

Entrando nel merito della questione nella commissione dei capigruppo del 4 gennaio il Sindaco ha illustrato il protocollo Orvieto Roma. Noi come Gruppo abbiamo sottolineato che il contesto in cui ne veniva richiesta l'approvazione non era adeguato. Meglio sarebbe stato nel bilancio annuale e pluriennale. Inoltre abbiamo ribadito come il percorso non ci sembrasse abbastanza progettuale e partecipato e che fosse carente dal punto di vista dell'esplicitazione dei punti di forza di Orvieto e di quello che Orvieto avrebbe potuto fare per Roma. Come gruppo non ci saremo mai opposti, a priori, ad un progetto che punta alla crescita della città, ma andavano riviste alcune cose. A nostro parere andava rivisto il comma 3 dell'articolo 1 che entrava nello specifico urbanistico ed ambientale. Infine il comitato del progetto doveva essere paritetico: tre membri per Roma e tre per Orvieto.

Il Sindaco ha portato in Consiglio il protocollo modificato solo in parte, per quanto concerne la pariteticità. A quel punto, visto che stavamo assistendo ad un muro contro muro tra le posizioni ferme di alcuni del centro-sinistra e di altri del centro-destra ci è sembrato opportuno chiedere una sospensione e una nuova riunione dei capogruppo. In quella sede, visto che sul sul comma 3 dell'articolo 1 non si trovava un accordo,  ho proposto di stralciare i punti relativi all'urbanistica e alle energie alternative, procedendo a una sospensione prima delle dichiarazioni di voto per valutare una possibilità di mediazione su un tipo di accordo largo con Roma, con un comitato demandato a lavorarci più in profondità. E' seguito l'intervento del capogruppo Pd che, a mio parere, è stato in alcune battute eccessivamente pesante e non concordato e che ha portato il Sindaco a risentirsi, pur avendo Lui, in quanto primo cittadino, l'obbligo politico di mediare.

Tengo a sottolineare come la proposta fosse stata inizialmente ben accettata dalla conferenza, ma poi il Pd si è detto contrario. Nella riunione di maggioranza che ne è seguita è stato proposto di trasformare documento in un accordo di intenti, che dopo un tot di tempo sarebbe stato riproposto. Il centro-destra si è riunito e ha detto no.

Da ciò è seguito il mancato accordo tra le parti.  Un fatto ancor più grave si è verificato subito dopo.  Due assessori hanno ritirato le importanti pratiche che avevano portato in discussione relativamente al Sociale e alla variante al PRG.O, motivando la decisione con l'ora tarda, il clima poco sereno e con la necessità di ulteriori approfondimenti.  A mio parere si è trattato di una presa di posizione, tra l'altro illegittima: non credo si possa ritirare una delibera in discussione, senza il voto del Consiglio.

Voglio dissociarmi ancora una volta da questi atteggiamenti che producono solo danni alla città. alle famiglie e alle imprese. Noi come Socialisti siamo sempre stati corretti nei confronti della coalizione e dei nostri avversari politici. Ma non ci troviamo più in linea con questi comportamenti che vedono prevalere questioni personali e politiche sulla cosa pubblica. Non è il nostro modo di fare politica e non lo sarà mai.

Pubblicato il: 09/01/2010

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