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Tra Comune e Risorse per Orvieto è rottura

Mocio rinnova la fiducia ad RPO ma toglie competenze e credibilità. Barbabella ringrazia per la fiducia ma sembra pensare alle dimissioni...

foto di copertina

di Dante Freddi 

Il rapporto tra Comune di Orvieto e Risorse per Orvieto spa si sta facendo difficile.
La comunicazione effettuata dal sindaco Mocio la scorsa settimana all'assemblea ordinaria dei soci di R.P.O.spa, in cui si rinnovava la fiducia al Consiglio  ma a tutti gli effetti se ne dichiarava la "tutela fallimentare", ha creato scompiglio. Quando Mocio dichiara che "nella sua funzione di socio unico di RPO, si debba avvalere di tecnici di alta qualità, competenti nei vari settori di interesse: urbanistico, paesaggistico, sociale, economico, culturale" e che  "la terza Commissione permanente debba essere chiamata a svolgere sull'argomento un lavoro importante di audizioni periodiche con il CdA di Risorse per Orvieto", reclama a sé ed al Comune le competenze della società per azioni, costituita apposta per sfuggire alla dinamica lenta e "politicante" della pubblica amministrazione.
Non solo. Il sindaco rimette anche in discussione, di fatto, l'intero impianto presentato in Consiglio comunale pochi mesi fa nel "business plan" e intende "favorire un dibattito largamente diffuso dal basso" e creare le condizioni affinché "la discussone sulla complesso immobiliare della caserma debba rivestire un carattere nazionale ed internazionale".

Si riapre quindi la discussione sulla "rifunzionalizzazione" e il "business plan", che avrebbe dovuto portare la RPO ad attivare iniziative concrete, contatti ed azioni, assume il valore di un progetto di "ideucce".
Certamente Barbabella avrà difficoltà a procedere con contatti produttivi se tutto è di nuovo in mano al Comune, che è socio unico e che in questo anno è sembrato volerlo rimanere.
La mia "lettura" dei fatti coincide con quella del Consiglio di amministrazione della RPO, che ha diffuso un comunicato in cui, rispondendo in corretto linguaggio "curiale", dopo aver preso atto della rinnovata fiducia del sindaco, dichiara che "Non ci sfugge il fatto che tutto diventa più difficile e complesso. Tuttavia nelle prossime settimane faremo le necessarie verifiche di fattibilità tecnica e solo a quel punto stabiliremo se e quali possano essere le condizioni di successo dell'operazione che ci è stata affidata, un successo per il quale abbiamo lavorato con convinzione e passione ed al quale comunque continueremo a lavorare anche in questa fase".
Insomma, volgarizzato, "vedremo se si ricostruiscono le condizioni per continuare o e se è meglio dimmetterci".

Già l'estate scorsa Marino Capoccia, neo segretario dei diesse orvietani, aveva messo in discussione l'attività di RPO, e ancora non era stato presentato il "business plan". Oggi la decisione di Mocio fa da sponda, o il contrario, a quelle valutazioni negative.

Quando si insediò Barbabella, sindaco allora Cimicchi(vedi foto), scrissi un articolo in cui ritenevo che Barbabella sarebbe stato  "mezzo sindaco" e che sarebbe esplosa una naturale conflittualità, non certo personale ma di competenze e strategie, con il nuovo sindaco, che sarebbe dovuto essere Carpinelli. Uno, pensavo, tutto teso alla vita quotidiana, tra rogne di ogni tipo, dalle cave alle mense scolastiche alla "mondezza", l'altro preso nel volo alto di riportare a nuovo e straordinario splendore quei 50.000 metri quadrati della caserma Piave.

Beh, Mocio, è evidente, il "mezzo sindaco" non lo vuole fare, e neppure occuparsi soltanto di gestione quotidiana. Ed i suoi compagni di viaggio "amministrativo", diesse in capo, non vogliono certo rinunciare a metterci bocca.

Pubblicato il: 17/10/2005

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