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Dalla cava di Benano ad un dibattito sullo sviluppo dell'Orvietano

L'esito degli incontri tra Mocio e sindacati e tra socialisti, rifondatori e sindacati è un ulteriore sintomo di questa evoluzione del dibattito

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di Dante Freddi

L'attenzione di amministratori e sindacati si sta spostano dallo specifico della cava di Benano al problema più generale dello sviluppo di Orvieto e dell'Orvietano.

L'esito degli incontri tra Mocio e sindacati e tra socialisti, rifondatori e sindacati è un ulteriore sintomo di questa evoluzione del dibattito.

L'incontro di ieri tra SDI, Rifondazione e sindacati fa rilevare "una completa condivisione reciproca delle posizioni espresse nei giorni scorsi con i comunicati ufficiali dei due sindacati e delle due forze politiche. In particolare- continua il comunicato- si è convenuto che ormai dal tema specifico della cava di Benano si è di fatto passati a quello del modello di sviluppo possibile per Orvieto ed il territorio orvietano nel quadro più generale provinciale e regionale".

La querelle sulla cava si sta quindi spegnendo in mezzo a straordinari errori ed eccessi di comunicazione, ad azioni e reazioni in cui molti parlano e nessuno ascolta.

Il presunto contributo del cavatore Fiaschi alla realizzazione di Umbria Jazz presentato sulla stampa quasi fosse il certificato di un'avvenuta concussione o corruzione e non un contributo alla città, come certamente è, allerta la Procura ma non contribuisce a costruire un clima vivibile.

Se poi, come alcuni sostengono, ci sono interessi di imprenditori ed operai che sono stati mortificati, lo sono anche, come altri ribattono, quelli degli abitanti di Benano, che si sono opposti nella totalità alla coltivazione della cava e che pongono sul piatto della bilancia la possibile perdita della attuale qualità della vita e del valore dei loro immobili.

Al di là del sì o no, al di là del merito, su cui ancora non ci sono stati offerti elementi oggettivi indiscutibili, è positivo un allargamento dell'orizzonte che concentri l'attenzione sulla crisi economica di Orvieto e del suo territorio, riflesso della realtà nazionale, ma a cui non possiamo rinunciare a trovare soluzioni locali.

Certamente il sindaco Mocio ed i sindacati ed i partiti hanno tutti interesse che gli operai abbiano lavoro, che gli imprenditori che investono siano valorizzati, che si individuino vie di crescita virtuose.

E tutto inizia con la discussione, anche se in parte inficiata da polemiche partitiche e da reazioni stizzose. Una discussione a cui finalmente partecipi anche la minoranza.

Pubblicato il: 22/08/2005

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