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Cava di Benano, indaga la Procura

Nel mirino le proprietà dei terreni e i tempi di acquisto rispetto all'approvazione del prg. La magistratura a il suo ingresso nella bagarre comunale. Intanto Sdi, Prc e sindacati confermano l'unità di intenti. E i comunisti italiani appoggiano il sindaco...

di Stefania Tomba

ORVIETO - Mentre si consuma a colpi di prese di posizione la discussione politica sulla cava di Benano, la Procura della Repubblica apre un'indagine conoscitiva (al momento non ci sarebbe nessun nome iscritto sul registro degli indagati) per cercare di far luce su alcuni aspetti che riguardano l'area in questione. In particolare il capo della Procura sarebbe interessato a verificare la proprietà dei terreni che ricadono nella zona ad interesse estrattivo e soprattutto a fissare i tempi in cui sarebbero stati acquistati. I terreni, infatti, almeno in parte, sono già nelle mani del cavatore, Giosuè Fiaschi, che conferma di "aver investito nell'area già cinque miliardi delle vecchie lire". "Non solo - prosegue Fiaschi - alcuni terreni sono in affitto. E sono stati acquistati anche i macchinari per l'impianto ed effettuati dei saggi stratigrafici nella zona". Sulla tempistica Fiaschi fa momentaneamente riferimento a una sola data, che è quella del mese scorso. È la Procura adesso a volerci vedere chiaro in modo da mettere in relazione i tempi delle trattative e del conseguente acquisto (o affitto) con quelli dell'approvazione in Comune della variante al piano regolatore (adottata a marzo 2004 e approvata a dicembre dello stesso anno) che definiva l'area d'interesse estrattivo. Sul dietro front dell'Amministrazione comunale l'imprenditore preferisce tenere la bocca cucita, ma poi non ce la fa ed è un fiume in piena. "Lavoro da una vita e di anni ne ho 81 - precisa - Non capisco come si possa tornare indietro così dalla sera alla mattina. E poi non si tratta di me. Ci sono più di trentacinque operai che lavorano e guadagnano tutti non meno di mille euro al mese e un indotto importante legato al trasporto, con una ricaduta positiva su Viterbo, Terni e Orvieto". "Nella situazione economica in cui versa l'Orvietano e tutto il Paese credo che questo valga qualcosa". Sui "vip" delle colline scesi in campo contro la cava, Fiaschi, poi, ha le idee altrettanto chiare. "Approssimativi e pressappochisti" li definisce senza mezzi termini. Intanto nelle stanze della politica non si parla d'altro. E l'interesse è tutto puntato sui metodi, sugli equilibri interni alla maggioranza e su un modello di sviluppo economico rispetto al quale tutto il centro sinistra è chiamato, nell'immediato, a un progetto certo. È questo il senso dell'incontro che ieri mattina, su richiesta dei partiti, hanno avuto i sindacati Cgil e Cisl con lo Sdi e Rifondazione Comunista. Il passo in avanti fatto dai Ds e dal sindaco che, "scavalcato" il confronto con la coalizione, hanno assunto una posizione definita sulla cava, non è piaciuta affatto né ai socialisti né ai rifondatori che in questi giorni stanno portando avanti la discussione su tavoli autonomi e paralleli. E sembrano più che mai intenzionati a sollecitare un confronto di coalizione per fare il punto sul metodo di lavoro e di confronto all'interno maggioranza. Dall'incontro di ieri "è emersa una completa condivisione reciproca - afferma una nota congiunta di Cgil,Cisl, Prc e Sdi - delle posizioni espresse nei giorni scorsi dai sindacati e delle due forze politiche. In particolare si è convenuto che ormai dal tema specifico della cava di Benano si è di fatto passati a quello del modello di sviluppo possibile per Orvieto ed il territorio nel quadro più generale provinciale e regionale. La situazione che viviamo presenta incertezze e precarietà che rischiano non solo di aggravare una condizione economica e occupazionale già preoccupante ma anche di condizionare pesantemente l'individuazione delle strategie per uscire dalla crisi. Per questo si è deciso di continuare nelle iniziative autonomamente intraprese, nel rispetto più assoluto delle responsabilità da una parte delle istituzioni e dall'altra delle forze sociali e politiche. L'impegno fondamentale è quello di creare le condizioni di confronto che consentano di individuare, insieme agli altri soggetti sociali a partire da quelli imprenditoriali, il tipo di sviluppo e le priorità da condividere e su cui chiedere a tutti il massimo impegno. Seguirà nei prossimi giorni la messa a punto delle conseguenti iniziative". 
Intanto il sindaco incassa l'appoggio dei Ci, che dicono anche loro no alla cava di Benano sollecitando semmai la ricerca di altri siti estrattivi.

Pubblicato il: 20/08/2005

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