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I puntini di Guido e i punti e virgola di Franco e Pier

A Destra e a Manca #77 Passare sotto silenzio l'attacco del consigliere comunale avvocato Guido Turreni al COVIP e ad alcuni suoi esponenti è una tentazione alla quale dobbiamo resistere. Sarebbe una tacita manifestazione di spocchia e di disprezzo. Se ci si mette sull'onda del tifo, che da atteggiamento di parte legittimo e, se tenuto entro i limiti, anche simpatico, può trasformarsi in una trasposizione della mentalità talebana...

Caro Franco,

passare sotto silenzio l'attacco del consigliere comunale avvocato Guido Turreni al COVIP e ad alcuni suoi esponenti, me e te compresi, è una tentazione alla quale dobbiamo resistere. Sarebbe una tacita manifestazione di spocchia e di disprezzo che non esistono e non devono esistere. Turreni è sincero e scrive come pensa e come parla. Non mi lascio condizionare dal fatto che devo a lui l'inserimento nella lista del PDL con la quale sono finito, bene o male, in consiglio comunale. Ma non lo dimentico. E gli rimango grato, anche se la stima che mi portava è successivamente evaporata; ma non per sua inimicizia bensì  a causa di miei comportamenti che non si conciliano coi suoi schemi. Turreni ha il merito di parlare davanti e di scrivere ciò che molti altri nel centrodestra orvietano dicono dietro le spalle o a mezza bocca. Costoro non si espongono non perché sono vigliacchi (che male potrei fare all'attuale maggioranza? Sanno bene che, se mi venisse chiesto dal mio gruppo, lascerei subito il consiglio comunale), ma perché sono più pazienti.

Che cos'è che non piace a molti nel centrodestra e su cui Turreni non ha la pazienza di tacere? Ti faccio il mio elenco:

1)      Il COVIP è un luogo dove si ragiona in modo disinteressato per arricchirsi mentalmente attraverso il dialogo; ciò crea un notevole affiatamento e una grande libertà; l'affiatamento ci permette il lusso di rispettare la libertà degli altri. Ovviamente un luogo del genere ha una sua influenza sulla società. C'è chi ritiene che tale influenza sia negativa; e ha il diritto di pensarlo e di dirlo. Io ritengo che ne sia venuto molto di buono, anche se non tutte le ciambelle sono riuscite col buco. Difetto delle ciambelle o del forno?

2)      Per quanto mi riguarda come consigliere comunale, ho sempre detto che, fino a quando faccio il consigliere comunale, do consigli. Se i consigli mi vengono chiesti, li do volentieri; se non mi vengono chiesti, li do lo stesso. È un metodo che piace a me, ma non è detto che debba piacere agli altri.

3)      Quanto ai consigli non richiesti, non mi limito a darli, ma anche a cercare di attuarli. Per esempio, le nostre opinioni in materia di discarica dei rifiuti erano poco gradite a una parte del centrodestra (Turreni era un fiero oppositore, e ne aveva il diritto) e a una parte del centrosinistra; ho insistito ed è finita come è finita. Adesso tutti plaudono alla green economy di Concina e Margottini, che sta alle nostre idee come la zuppa al pan bagnato.

4)      Altro consiglio non richiesto era quello sulla soppressione dell'RPO, la società comunale che io chiedevo di conservare ancora qualche mese per verificare se le politiche di bilancio l'avessero resa utile per la gestione di servizi comunali. A causa di una mia assenza, prevalse per un voto la decisione di sopprimerla. Ho chiesto il riesame e la soppressione è stata rinviata. Non tutti sono tenuti ad esserne entusiasti.

Adesso, caro Franco, veditela tu per quanto ti riguarda. Io ho detto tutto ciò che mi sentivo di dire per ciò che riguarda me.

Gli altri amici bersagliati da Turreni faranno come vogliono.

Ma qualche parola sul deficitometro la devo dire, poiché Turreni, elegantemente, evita di prendersela col Direttore per la presenza fissa, su questo giornale, di quella specie di tachimetro che scorre inesorabile.  Ebbene, il deficitometro ha lo scopo di ricordare a chi sta lavorando al bilancio comunale che le condizioni per pareggiarlo erano più favorevoli (o meno sfavorevoli) a dicembre che adesso e che più tempo passa e peggio è.

Certo, quei numeri che scorrono sono inquietanti. Se qualcuno s'inquieta, che c'è di strano?

Tuo Pier

Caro Pier,

non sarei intervenuto sull'attacco al COVIP e ad alcuni suoi esponenti, compresi appunto te e me, del consigliere comunale avvocato Guido Turreni, se non l'avessi proposto tu con la levità che ti contraddistingue. Non l'avrei fatto nemmeno per onorare il mio ruolo di presidente, proprio per non incorrere nel pericolo di mettermi sullo stesso suo piano, cioè di quella polemica astiosa che già tempo fa ho dichiarato di voler rifiutare. Lo faccio anche per un'altra ragione, e lo dico senza spocchia: mi pare essere questo un atteggiamento mentale che, nell'epoca dell'indifferenza e del vaffa, di fatto spinge comunque alla riflessione. Mi ci adatto perciò volentieri, naturalmente senza rinunciare alle prerogative del pensiero, delle quali la principale è di non rinunciare al suo proprio esercizio. Allora non si inalberi subito Guido Turreni, come sembra fare quando oso ragionare di classe dirigente, ed abbia la cortesia di continuare a leggere, perché nel prosieguo del discorso potrà trovare qualcosa che lo interessa.

Dunque mi dispongo serenamente a rispondere con l'unico metodo che conosco e che mi piace, quello del ragionamento argomentato, che peraltro tu stesso usi, e che è proprio di quel COVIP che non piace al nostro Guido.

In premessa ti confesso che ogni volta che mi capita di sentire il suo nome, mi viene pensato a quei versi di Dante che com'è arcinoto recitano così: "Guido, i' vorrei che tu e Lapo ed io/ fossimo presi per incantamento/ e messi in un vasel, ch'ad ogni vento/ per mare andasse al voler vostro e mio;/ sì che fortunal od altro tempo rio/ non ci potesse dare impedimento,/ anzi, vivendo sempre in un talento,/ di stare insieme crescesse 'l disio". E la ragione della mia non-ostilità, che contrasta palesemente con la sua ostilità, è che anch'io comprendo che egli dice ciò che pensa, svolgendo in tal senso un ruolo che magari lui stesso ritiene utile e sensato in quanto esprime ciò che altri pensano e non dicono, essendo abituati a tirare il sasso e nascondere la mano. Onore pertanto alla spontaneità di Guido!

Passando al merito di ciò che egli dice mi vengono invece in mente due cose un po' diverse. Comincio dalle stelle, e mi riferisco al racconto biblico del contrasto tra Saul e David così come si sviluppa nei capitoli 16-31 del primo libro di Samuele: Saul perseguita David in quanto crede alle dicerie che fanno passare David per un ribelle che vuole usurpare il trono di Saul; ma Saul, quando si renderà conto che David avrebbe potuto ucciderlo e non l'ha fatto, ne capirà la lealtà e la grandezza d'animo e gli chiederà perdono. A scanso di equivoci, non sto paragonando né me a David né Turreni a Saul, e tantomeno invoco il perdono, né suo per me, né mio per lui; sto solo invitando Turreni a non dar retta alle dicerie.

Ma vengo rapidamente all'altra cosa che mi è venuta in mente, che ci fa precipitare appunto dalle stelle alle stalle. Si tratta della notizia recentissima secondo cui i tifosi del Real Madrid avrebbero preteso e ottenuto di far togliere dalla lista delle canzoni che si suonano negli intervalli allo stadio Santiago Bernabéu "Waka Waka" di Shakira, l'inno dei mondiali di calcio 2010. E la ragione sarebbe che Shakira avrebbe mollato, dopo undici anni di fidanzamento, Antonio de la Rua, figlio di Fernando de la Rua, ex presidente dell'Argentina, nonché suo agente, per mettersi con Gerard Piquè, difensore dell'odiato Barcellona, oltre che valido difensore della nazionale spagnola campione del mondo. Anche qui, a scanso di equivoci, segnalo questa notizia, peraltro non so se veritiera o frutto di gossip, solo per dire dove si può arrivare se ci si mette sull'onda del tifo, che da atteggiamento di parte legittimo e, se tenuto entro i limiti, anche simpatico, può trasformarsi in una trasposizione della mentalità talebana in campi impropri, che diventano con ciò inevitabilmente campi di lotta all'ultimo sangue, in questo caso per fortuna solo all'ultimo disco.

Per il COVIP hai detto bene tu e non mi pare che sia necessario aggiungere altro. Per ciò che mi riguarda nel suo lungo elenco di "puntini sulle i", dico al consigliere comunale avvocato Guido Turreni, in sintesi, questo:

  1. Per le poltrone non devi avere alcuna preoccupazione: non mi attraggono. Ne ho occupata qualcuna, ma erano solo sedie, e pure scomode, che ho tuttavia abbandonato quando non mi sono sembrate più utili allo scopo per cui mi era stato chiesto di sedermici; e lo scopo, come chiunque potrebbe capire quando lo volesse, non è stato mai quello della mia carriera personale, né di un mio personale o familiare vantaggio, che infatti non c'è; alcune altre "poltrone", com'è arcinoto, le ho rifiutate per le stesse ragioni.
  2. Per il mio ego, sei solo pregato di lasciarmelo in pace, anche perché di ego ognuno per fortuna ha il suo, e scambiarselo sarebbe fonte di guai terribili, ben peggiori di quelli, pure non lievi, che derivano dal lasciarsi andare a giudicare con facilità e approssimazione quello degli altri, dimenticando che in quello stesso momento si esalta il proprio, cadendo dunque nella trappola del contrario.
  3. Quanto a RPO, sento solo di dover fare anche a te l'invito a leggere gli atti con mente sgombra da pregiudizi e animo aperto all'altro da te e alla realtà effettuale in quanto riscontrabile. I documenti sono pubblici, gli atti compiuti tutti trasparenti, le ragioni di quanto accaduto tutte dette e ridette. Insistere con palesi mistificazioni e falsificazioni non è né giusto né utile, nemmeno a te stesso. Qui mi verrebbe ancora da citare il racconto biblico, questa volta con riferimento ai metodi di lettura, ricordando che oggi, dal metodo medievale della lettura letterale, che tanti guai e lutti ha prodotto, si è passati alla lettura storica, che si chiede in quale contesto sono avvenuti i fatti della narrazione, chi ne è stato protagonista, come e perché, chi ha avuto le diverse responsabilità, come e perché, insomma una lettura complessa, che se fatta come si deve fare, sgombra il campo da tutte le erbacce che lo infestano, sia perché qualcuno le ha seminate sia perché qualcun altro ha "dimenticato" di toglierle. D'altronde non aver voluto riconoscere con onesta semplicità ciò che è stato fatto, ha prodotto, prima del 2009, goffi tentativi di fare sostanzialmente le stesse cose solo con persone diverse, e dopo il 2009, addirittura la rinuncia ad ogni tentativo. Questi sì, danni su danni. Dunque, se tu volessi fare di tale triste vicenda una lettura adeguata, ne avresti da solo tutte le possibilità. Ma se volessi in tal senso un aiuto, non mancherò di dartelo, ti assicuro con tutta la possibile umiltà. Attento però: potresti scoprire che i problemi non sono derivati solo da logiche di appartenenza ad una o all'altra parte del medesimo schieramento, ma ancor più da un modo strampalato di intendere e praticare la politica, purtroppo ben radicato di qua e di là dal fiume.
  4. Il tuo essere di parte è senza dubbio legittimo, ma permettimi di dirti con tutta la possibile franchezza che non è consentito a nessuno solo per questo procedere per falsificazioni e attacchi personali, dando l'impressione di voler tappare la bocca a chi la pensa diversamente ed ha il coraggio di dirlo, senza denigrare e senza alcuna intenzione di coartare la volontà di chi appunto la pensa diversamente.
  5. Per tutte queste ragioni vorrei che ti convincessi che leggere la realtà con le lenti affumicate dell'appartenenza non ti rende partigiano nel senso normale e nobile del termine, ma nel senso di fazioso, ciò che da una parte non aggiunge nulla alla storia di Orvieto, che dal medioevo ad oggi di faziosità ne ha conosciuta a dosi massicce, e dall'altra non fa fare un passo in avanti nemmeno al semplice dibattito politico e culturale di questa nostra città, che sono convinto tu ami come me e io come te. E in nome di questo interesse superiore ad ogni miseria e ad ogni bega, ti propongo di partecipare al prossimo incontro del COVIP, dove potremo confrontarci con tranquillo spirito costruttivo, guardando in faccia la complessa realtà che viviamo alla ricerca di soluzioni senza pregiudizi.

Caro Pier, come vedi, mi sono sforzato di seguirti sul terreno della levità e però anche della sana e chiara argomentazione razionale delle proprie ragioni, che io ritengo non vadano mai dimenticate né sottaciute, proprio per quel rispetto dell'avversario che non deve mai trasformarsi in nemico, pena la barbarie della politica e della vita sociale. Quella barbarie che nel nostro piccolo tentiamo di evitare, insieme ai nostri amici del COVIP, ai quali anche in questa occasione, insieme a te, voglio riconfermare tutta la mia personale considerazione per quanto, in modo del tutto disinteressato, stanno facendo limpidamente al solo scopo di aiutare la nostra città ad uscire dalle difficoltà strutturali e del momento che si trova a vivere.

Tuo Franco


La rubrica di Orvietosì  "A Destra e a Manca" è alla settantasettesima puntata. La rubrica è animata da Pier Luigi Leoni e Franco Raimondo Barbabella, la destra e la sinistra delle "cose".
Vorremmo attrarre i lettori nel ragionamento aperto da Leoni e Barbabella, non con i commenti, che in questa rubrica sono disattivi, ma con contributi firmati e spediti per e-mail a dantefreddi@orvietosi.it , specificando nell'oggetto la rubrica "A destra e a manca".
La rubrica esce ogni lunedì.

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Pubblicato il: 04/04/2011

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