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Le Crete, è guerra sull'apertura del terzo calanco

Il sindaco Còncina non si dice né favorevole né contrario a priori all'ampliamento della discarica E Giorgio Santelli convoca una riunione dei sindaci del Circondario e delle associazioni

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ORVIETO - Le Crete, è guerra sull'apertura del terzo calanco: mentre le associazioni ambientaliste si mobilitano perché le decisioni non passino sopra la testa degli orvietani il sindaco di Orvieto, Toni Concina, che è anche vicepresidente dell'Ati 4, chiarisce la sua posizione: "Ogni discorso sulla discarica - dichiara al nostro giornale - deve essere legato imprescindibilmente a sostanziali benefici per la città, cosa che fino a questo momento è mancata". Insomma, il sindaco non si dice né favorevole né contrario a priori all'ampliamento della discarica, piuttosto intenzionato ad inquadrare il ragionamento sulla base delle ripercussioni che una simile decisione avrebbe sulla realtà orvietana e sulle casse del Comune. Parole per le quali gli ambientalisti non faranno certamente i salti di gioia, dopo la fase elettorale nella quale avevano pensato di trovare nel sindaco un potenziale "alleato" contro l'apertura del terzo calanco. La questione torna d'estrema attualità nei giorni in cui l'Ati sta chiudendo la fase di consultazione sul documento preliminare relativo alla formazione del piano rifiuti. Oggetto del contendere: la riunione fissata per ieri e poi effettivamente svoltasi ad Amelia. La convocazione dell'incontro ha fatto squillare un campanello di allarme suscitando la reazione del Pd ad Orvieto, tramite il consigliere Donatella Belcapo, ma anche e soprattutto degli Amici della Terra, Wwf Orvieto, Altracittà e infine anche dell'Idv. Da parte di tutti la richiesta unanime di far slittare la consultazione e soprattutto di trasferirla, ad Orvieto vista la centralità della discarica Le Crete all'interno del piano rifiuti. Sullo sfondo ovviamente l'ampliamento della coltivazione, ovvero l'apertura del terzo calanco, dopo che il primo è stato saturato da anni e il secondo è in fase di esaurimento tra un anno e mezzo, due al massimo. No "all'ennesima disattenzione verso il nostro territorio" aveva detto sabato Donatella Belcapo (Pd). Dello stesso segno le prese di posizione ambientaliste che si sono accavallate in maniera convulsa. "Dato che il piano prevede l'apertura ad Orvieto di una nuova discarica nel calanco adiacente alla seconda e alla prima discarica, riteniamo che le scelte della pianificazione debbano essere non solo proposte e valutate da tecnici e decisori - afferma Monica Tommasi, presidente Amici della Terra - ma anche sottoposte al dibattito pubblico e alla partecipazione della comunità locale, delle associazioni e categorie di settore e l'Ati 4 si dovrebbe adoperare per invitare alla partecipazione tutte le associazioni interessate data l'importanza in questo piano della città di Orvieto, cosa che non è accaduta". Alla richiesta si è associata anche Altracittà e Wwf Orvieto. In particolare il Wwf ritiene "che non sia in alcun modo ambientalmente e paesaggisticamente sostenibile ipotizzare un ampliamento al cosiddetto terzo calanco delle attività di smaltimento - afferma il presidente Filippo Belisario -. Sarebbe invece lungimirante e opportuno potenziare al massimo tutte le forme di raccolta differenziata per ridurre considerevolmente i volumi da avviare in discarica e allungare al massimo i tempi di colmamento del secondo calanco, riallineandoli, per quanto possibile, con quelli indicati all'epoca dalle previsioni a corredo del primo progetto di ampliamento della discarica". Ferma contrarietà anche da parte dell'Idv che da sempre si oppone a inceneritori e discariche, e si batte per il "recupero e il riciclo, ma in Umbria - osserva il partito di Di Pietro - evidentemente questa prospettiva non si vuole prendere in considerazione". Risultato delle proteste: dopo l'incontro di ieri ad Amelia, a fine agosto si terrà una terza seduta di partecipazione, ad Orvieto, sul piano rifiuti. Al contestato incontro di ieri, per il Comune di Orvieto, ha partecipato l'assessore all'Ambiente Roberta Tardani.

Pubblicato il: 27/07/2010

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