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Comunità montana. La bocciatura di Mocio brucia

Stefano Mocio che lancia accuse d'irresponsabilità a tutte le forze del centrosinistra e se la prende anche con la le legge regionale. E proprio alla Regione passa la palla, perché lui in comunità montana non resta. Rifondazione e PDL all'attacco.
Il duro intervento di Mocio

ORVIETO - Dopo l'ennesima fumata nera in comunità montana, la bagarre politica si fa ancora più accesa. La bocciatura della proposta Mocio - presidente con Rifondazione fuori dalla giunta (cui si è arrivati dopo oltre un mese di trattative politiche), è una ferita che brucia.

E il primo a prendere la parola è proprio il presidente in carica (in virtù della soluzione istituzionale partorita a dicembre) Stefano Mocio che lancia accuse d'irresponsabilità a tutte le forze del centrosinistra e se la prende anche con la le legge regionale. E proprio alla Regione passa la palla, perché lui in comunità montana non resta.

"Martedì sera - ha detto Mocio, ieri mattina in una conferenza stampa convocata in tutta fretta - è andato nuovamente in scena il teatrino della politica fatto di comportamenti irresponsabili, con assenze consistenti nei gruppi consiliari di maggioranza che si sono presentati divisi, personalismi, richieste particolari dei territori, protagonismi di singole componenti: comportamenti irresponsabili che mettono a repentaglio posti di lavoro a famiglie intere".

Mocio non ci sta ed è così che ieri ha scritto alla Lorenzetti, dichiarando la sua "assoluta indisponibilità a guidare la comunità montana" pur continuando a garantire il suo "impegno per dare un governo forte" a questo ente. La soluzione, con l'attuale legge regionale e gli scenari politici che si vanno delineando, è tutt'altro che vicina per Mocio.

E se lui a far polemica, figuriamoci Rifondazione, esclusa dalla giunta e tra i principali responsabili del mancato accordo.  "Mocio vuole far fuori il Prc, ma non ha nemmeno i voti dei suoi" ha commentato ieri il capogruppo del Prc umbro, Stefano Vinti che, sull'impasse comunità montana, ha chiesto un chiarimento tra i vertici regionali del centrosinistra. Le vicende si riverberanno ovviamente adesso sui tavoli di coalizione in vista delle amministrative. Infine, l'opposizione. Grida alla vergogna il consigliere regionale Alfredo De Sio (An-Pdl), sostenuto dall'onorevole Pietro Laffranco (Fi-Pdl) che ne approfitta per rilanciare "la necessità dell'abolizione di molti enti intermedi". A margine della conferenza Mocio ha confermato ufficialmente il suo impegno per le amministrative 2009. (S.T.)

Pubblicato il: 12/02/2009

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