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Il duro intervento di Mocio

"Ritengo doveroso far conoscere alla città quello che è avvenuto ieri nella riunione per la definizione delle cariche alla Comunità Montana  dove è andato nuovamente in scena il teatrino della politica fatto di comportamenti irresponsabili che mettono a dura prova chi intende dare un contributo  positivo alla città e al territorio. Un teatrino già visto - ha detto - andato in scena il 23 dicembre 2008 quando, a seguito del disaccordo in seno alle forze di maggioranza si arrivò ad una soluzione istituzionale, poi criticata da più parti per diverse ragioni: si criticava la presenza in giunta di maggioranza e opposizione, si lamentava la non rappresentanza di diversi partiti politici. Sta di fatto che un ente così importante e grande non si può governare in una situazione di grande incertezza. Poiché è impensabile gestire insieme sia un ente come il Comune di Orvieto che un ente grandissimo Comunità Montana, il 23 dicembre assunsi quell'incarico come commissario, in attesa del pronunciamento dell'Assemblea. Nelle settimane successive ho concordato con il Sindaco di Amelia la richiesta di ulteriori 10 giorni di tempo. Data questa complessità serviva una soluzione forte le forze politiche di maggioranza hanno tentato di trovare una soluzione mettendo in campo i Sindaci delle due principali città della provincia di Terni - Orvieto e Narni - un sacrificio di tre mesi, fino alle elezioni.  Io pur nella difficoltà assoluta aveva dato la mia disponibilità; un incarico, peraltro, gratuito. Coscienti della serietà della situazione, abbiamo dato la  disponibilità chiedendo almeno la certezza della compattezza e senso di responsabilità del Partito e della coalizione, perché la Comunità Montana è un Ente nuovo che deve essere praticamente costituito e necessita, quindi, di grande responsabilità per la scrittura delle norme statutarie, per la stesura del nuovo bilancio comunitario e per la definizione della nuova pianta organica ma soprattutto per rendere questa istituzione capace di managerialità ed imprenditoriale sul territorio, capace di poter acquisire lavoro, perché ci sono 70 dipendenti che hanno contratto di diritto privato e che possono solo restare se la comunità montana lavora, altrimenti perdono il posto. Occorrono rapporti regionali forti, una visione ed una operatività manageriale, serve soprattutto il senso di responsabilità per affrontare situazioni delicate. Tutto questo però non c'è stato, perché molte sono state le assenze della rappresentanza delle varie forze politiche e molte sono state le divisioni all'interno; anzi, direi, in dispregio alle esigenze della comunità montana".

"Ieri sera è andato nuovamente in scena il Teatrino della Politica con assenze consistenti nei gruppi consiliari di maggioranza che si sono presentati divisi. Si sono ripetuti - ha detto- comportamenti fatti di personalismi, di richieste particolari dei territori, di protagonismi di singole componenti che rendono ingovernabile un ente pletorico come è oggi la Comunità Montana. Comportamenti irresponsabili che mettono a repentaglio posti di lavoro a famiglie intere! Alla fine di questa penosa giornata non c'è stato il numero legale sufficiente per andare ad esprimere una rappresentanza politica quindi ci siamo ritrovati nella stessa situazione di partenza: una soluzione istituzionale con il Sindaco di Orvieto presidente e i Sindaci di Todi, Narni e Amelia, a comporre la Giunta. Tale situazione dimostra debolezza e litigiosità e non permette, ovviamente, di dare garanzie concrete alla funzionalità dell'Ente dove manca la necessaria unità di intenti. A questo punto, se non c'è un sussulto di responsabilità delle forze politiche, di responsabilità verso i cittadini, i dipendenti e le loro famiglie, io non sono più disponibile a lavorare se non c'è la certezza del governo dell'Assemblea che è risultata per due volte ingovernabile". 
"Il mio mandato principale - ha aggiunto ancora - è quello di fare il Sindaco di Orvieto, ed è mia intenzione ricandidarmi alle elezioni del 6 e 7 giugno. Io non sono disponibile a trascinare me stesso e l'Ente Montano in una situazione che tende a degenerare ed ho il dovere di non esporre a rischi ulteriori la dignità di tante persone e dei lavoratori in special modo. Oggi stesso scriverò alla Presidente della Regione, Lorenzetti dichiarando la mia assoluta indisponibilità a  continuare a fare il presidente della Comunità Montana che ha bisogno di grande unità, ha bisogno di lavorare per far quadrare i conti perché il governo ha operato altri tagli sui trasferimenti. Non sono disponibile a mercanteggiare su nulla. La legge non prevede le dimissioni del Sindaco del Comune più grande, quindi dovrà essere il legislatore regionale a valutare come dare un governo a questa Comunità Montana già dalle prossime ore. Non so se modificando il decreto o individuando altre soluzioni. In questa situazione non si può andare avanti. Serve un governo forte, sono io per primo come Sindaco di Orvieto, a chiederlo! L'Ente deve essere messo in grado di portare avanti i lavori pubblici che, anche sul nostro territorio, sono numerosi, e portarli avanti con efficienza ed efficacia.  Non avere il piano dei lavori approvato significa mandare a casa 70 persone ed io non ci sto! Dubito che in queste condizioni sia possibile trovare una gestione politica: un organo di 90 persone è difficile da riunire, c'è sempre un margine di assenti e la nomina del presidente va fatta a maggioranza assoluta: la metà più uno, servono 46 voti". 
"Nella prima riunione di Giunta - ha continuato - avevo chiesto ai Revisori dei Conti di conoscere entro il 15 gennaio 2009, lo stato certificato della situazione economico-finanziaria degli enti che si sono fusi nella Comunità Montana alla data del 23 dicembre 2008, quando ne ho assunto la presidenza. Ciò non è avvenuto, quindi non si è potuto procedere alla verifica. Non ne conosco le motivazioni, la Regione dovrà occuparsi anche di questo aspetto".
"Se ragionassi da politicante resterei alla Comunità Montana ma non è così - ha concluso - Esprimo grande solidarietà ai lavoratori della Comunità Montana e per quanto riguarda il Comune di Orvieto metteremo comunque in bilancio i fondi necessari per proseguire i lavori affidati all'Ente montano in questo territorio, così come da parte mia non verrà meno l'impegno per dare un governo forte a questo Ente affinché quest'area abbia una riconoscibilità ed un governo forte in ambito regionale. In primis viene l'interesse dell'istituzione, poi vengono le aspirazioni politiche e/o personali. Ieri, abbiamo assistito a logiche inspiegabili, a tanti interessi che non erano sintetizzati nell'interesse generale del bene comune. Io, da padre di famiglia, non posso far finta di niente. Chi è nelle istituzioni deve pensare prima di tutto alle istituzioni. Nessuno può giocare sulla pelle dei cittadini".


Alle domande dei giornalisti su "un eventuale 'mea culpa' nel PD" e se "Stefano Mocio sia stato ingannato dagli interessi interni" il Sindaco ha risposto: "fra assenze e schede bianche, tutti i partiti di maggioranza hanno responsabilità di quello che è accaduto. Io non ho seguito le trattative politiche sulla questione della Comunità Montana. Penso che un tempo compreso tra il 23 dicembre e il 10 febbraio era sufficiente per trovare un soluzione. Sicuramente le forze politiche devono riflettere sull'accaduto, ma prima di tutto devono scusarsi con i cittadini e trovare immediatamente una soluzione. Il segretario provinciale del PD, On. Di Girolamo che ieri è stato presente e a cui rinnovo la mia stima, ha lavorato al concretizzarsi di una soluzione di spessore, evidentemente però ci sono stati giochi e giochetti".

Pubblicato il: 11/02/2009

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