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Orvieto. Approvato il piano energetico comunale e l'accordo con SAO

La centrale a biomasse è prevista ma è stato emendato il riferimento al quantitativo di energia da produrre (da 5 a 10 mega watt era detto) che aveva destato e sta destando tanti allarmi e sospetti. Ma le polemiche non si spengono
Dottorini, Verdi: "Grave usare il grimaldello delle fonti rinnovabili per far passare iniziative che poco o niente hanno a che fare con la tutela dell'ambiente"

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ORVIETO - Passa, emendato, l'accordo Comune - Sao sulle linee guida del piano energetico comunale: la centrale a biomasse è prevista ma, con il consiglio comunale di ieri che ha approvato la pratica, dall'accordo è stato stralciato - su emendamento dello stesso assessore al ramo, Marino Capoccia - il riferimento al quantitativo di energia da produrre (da 5 a 10 mega watt era detto) che aveva destato e sta destando tanti allarmi e sospetti. In sostanza Capoccia ha confermato quanto già anticipato questa settimana: "il quantitativo sarà definito in sede di progetto, sulla base della effettiva disponibilità delle biomasse che saranno solo biomasse vergini: forestali, vegetali e provenienti dalle colture energivore che saranno impiantate sul territorio".

La partecipazione, poi, ci sarà in fase di definizione del progetto, come anche confermato dal sindaco che parla di estrema trasparenza nella scelta dell'Amministrazione di portare il documento in Consiglio. "Non è un atto dovuto", ha detto Mocio.

L'argomento però resta scottante e dopo le associazioni locali che hanno chiesto di bloccare l'approvazione dell'accordo in attesa di approfondimenti, ad intervenire è Oliviero Dottorini, capogruppo regionale dei Verdi e civici. "Una centrale da 5 o 10 mw non è compatibile né con il piano energetico regionale, né con il piano di sviluppo rurale, ma soprattutto non trova giustificazione nei più elementari criteri di gestione della filiera e di rispetto dell'ambiente - afferma Dottorini - il fatto, poi, - aggiunge - che ad avanzare il progetto sia un'azienda pienamente inserita nel circuito di trattamento dei rifiuti, non ci rassicura per nulla". Critico anche Giuseppe Ricci, candidato della Sinistra Arcobaleno al Senato che parla tra l'altro di "una decisione assunta senza che i 13 comuni del circondario siano stati coinvolti e priva del necessario rapporto con la Provincia, ente al quale spetta la procedura autorizzativa".

Pubblicato il: 21/03/2008

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