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Da settembre parte la raccolta differenziata

Il vicesindaco Marino Capoccia, nell'ambito del piano su rifiuti ed energia che andrà giovedì in consiglio, detta tempi e obiettivi per far partire finalmente la raccolta differenziata. Per l'energia previsione di realizzazione di un impianto alimentato a bio masse. Preoccupazione degli ambientalisti

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - Da settembre parte la raccolta differenziata. Dopo il flop che ad Orvieto hanno fatto le politiche ambientali sul tema (sulla Rupe la raccolta differenziata è ferma al 12%, contro realtà come San Gemini che hanno raggiunto il 50), il vicesindaco Marino Capoccia, nell'ambito del piano su rifiuti ed energia che andrà giovedì in consiglio, detta tempi e obiettivi per far partire finalmente la raccolta differenziata, anche ad Orvieto. "Il piano è pronto - afferma Capoccia - si tratta di attendere i tempi tecnici per dargli, attuazione tramite un'adeguata informazione ai cittadini, il ritiro degli attuali cassonetti dalle strade e la distribuzione alle famiglie degli strumenti necessari alla raccolta".

In concreto, il Comune conta di partire, "appena dopo l'estate". "Si comincerà dal centro storico col porta a porta - afferma Capoccia - per arrivare poi in tempi successivi anche ai quartieri ai piedi della Rupe". Obiettivo per il 2008? "Almeno il 35%", fissa il vicesindaco.

Intanto sull'accordo Sao - Comune e sulle linee guida del piano energetico si sta già appuntando l'interesse degli ambientalisti. Non per la raccolta differenziata, quanto per la previsione di realizzazione di un impianto alimentato a bio masse. A mettere in guardia gli ambientalisti è la potenza elettrica ipotizzata che dovrà sviluppare l'impianto: tra 5 e 10mw. Per produrre 10mw "un impianto ha bisogno di circa 700mila tonnellate di biomassa - riferisce preoccupata, l'ambientalista Monica Tommasi - e non esiste sul territorio un tale quantitativo di biomassa".

Il Comune, dal canto suo, stoppa da subito le nascenti polemiche. "L'accordo - spiega Capoccia - specifica che si ipotizza un impianto in grado di sviluppare da 5 a 10 mw, ma è specificato anche che il quantitativo sarà definito in sede di progetto, sulla base della effettiva disponibilità delle biomasse". In sostanza, è la rassicurazione del vicesindaco, "non verrà utilizzato un megawatt in più di quello che si renderà disponibile tramite i percorsi individuati, ovvero: lo sfruttamento delle biomasse forestali e vegetali e quelle provenienti dalle colture energivore che verranno piantate nella valle del Paglia al posto, ad esempio, del tabacco". Per la produzione delle biomasse il Comune sta avviando una fase di partecipazione con la Comunità montana e le associazioni degli agricoltori. "Non porteremo biomasse da fuori e non utilizzeremo che biomasse vergini", tiene a ribadire Capoccia. Sull'argomento rifiuti, infine, c'è un altro fronte caldo. Quello della ventilata cessione, da parte della Sao, della raccolta. Il Comune, nonostante le sollecitazioni del sindacato e dei lavoratori, continua a non prendere posizione. Il vicesindaco si limita a dire che "per il momento il capitolo della raccolta è stato tolto dall'accordo di programma". E che sul problema "c'è un confronto in essere sugli aspetti normativi per l'affidamento del servizio".

Pubblicato il: 18/03/2008

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