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Dottorini, Verdi ''Grave usare il grimaldello delle fonti rinnovabili per far passare iniziative che poco o niente hanno a che fare con la tutela dell'ambiente'

 

"Grave usare il grimaldello delle fonti rinnovabili per far passare iniziative che poco o niente hanno a che fare con la tutela dell'ambiente"

"Le fonti rinnovabili sono una straordinaria opportunità per la tutela dei nostri ecosistemi e per il rilancio dell'economia locale. Pensare di comprometterne le potenzialità e la credibilità attraverso progetti quanto meno discutibili e fuori misura, realizzabili solo immaginando massicce importazioni di materia prima da fuori regione o da fuori nazione, sarebbe un errore grave che il nostro tessuto sociale, economico e ambientale rischierebbe di pagare molto caro. Una centrale a biomasse da 5 o 10 Megawatt non è compatibile né con il Piano energetico regionale, né con il Piano di sviluppo rurale, ma soprattutto non trova giustificazione nei più elementari criteri di gestione della filiera e di rispetto dell'ambiente". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo regionale dei Verdi e civici e  presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali di Palazzo Cesaroni, annuncia la presentazione di un'interrogazione urgente alla Giunta relativa all'accordo tra il Comune di Orvieto e la SAO (Servizi ambientali Orvieto S.p.a.) per la realizzazione di un impianto alimentato da biomasse della potenza elettrica prevista tra i 5 e i 10 Mw.

"Il fatto che ad avanzare questo progetto - aggiunge Dottorini - sia un'azienda pienamente inserita nel circuito di trattamento dei rifiuti, non ci rassicura per nulla. Spero che a nessuno salti in mente di anticipare scelte che per quanto ci riguarda potranno essere assunte e autorizzate solo alla luce del prossimo piano dei rifiuti. Sarebbe un'ipotesi che incontrerebbe la ferma opposizione da parte dei Verdi e civici. A scanso di equivoci - precisa il presidente regionale del Sole che ride - è bene ricordare che i Verdi sono favorevoli e promuovono ogni forma di fonte rinnovabile, compresa quella da biomasse, ma in questo caso troppi appaiono gli elementi che destano perplessità. Pertanto, in attesa di conoscere meglio tutti i dettagli e le motivazioni dell'accordo tra comune di Orvieto e Sao, chiediamo alla giunta regionale di sapere se è a conoscenza di questo progetto e quali iniziative intenda porre in essere per sospendere la prevista realizzazione ad Orvieto di un impianto incompatibile con la programmazione regionale e con i più elementari criteri di sostenibilità economica ed ambientale. E' evidente infatti che per alimentare un impianto di quelle dimensioni occorrerebbero tra le 62mila e le 125mila tonnellate di biomasse, per produrre le quali sono necessari tra i 3.500 e i 7.500 ettari di terreni agricoli. E' noto che la dimensione suggerita a tutti i livelli per garantire un serio connubio tra fonti rinnovabili e sviluppo economico dei territori è pari a 1 Mwe e lo stesso Piano energetico regionale parla di 14 Mwe per tutta l'Umbria. Non si capisce quindi in quale contesto si inserisca e a quali esigenze risponda un simile progetto".

 

Pubblicato il: 21/03/2008

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