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Esplode un deposito di fuochi, 4 morti

Le vittime della esplosione di stamani nella fabbrica di fuochi d' artificio sono zio, nipote e le rispettive mogli: Renato Cignelli, di 44 anni; Fiorenzo Cignelli, di 58; Elisabetta Tirinnanzi di 53; Rosanna Abbatematteo, di 41. Il ferito è Giandomenico Cignelli, di 26 anni. (nella foto una delle vittime: Renato Cignelli)
Il trasferimento del ferito dal tragico incidente
Le foto dell'esplosione alla fabbriia Cignelli
Morti sul lavoro. Nota del PD
Tragedia di Orvieto. Il cordoglio di CGIL

foto di copertina
ANSA - ORVIETO (TERNI) - Quattro persone sono morte ed una è rimasta gravemente ferita per l'esplosione verificatasi stamani intorno alle 10.30 in una fabbrica e deposito di fuochi d' artificio a S.Egidio di Madonna delle Macchie, nel comune di Orvieto, al confine tra Umbria e Lazio. Le cause dello scoppio, seguito da un incendio, sono ancora in corso di accertamento da parte della polizia.

Le vittime della esplosione di stamani nella fabbrica di fuochi d' artificio sono zio, nipote e le rispettive mogli: Renato Cignelli, di 44 anni; Fiorenzo Cignelli, di 58; Elisabetta Tirinnanzi di 53; Rosanna Abbatematteo, di 41. Il ferito è Giandomenico Cignelli, di 26 anni. Renato Cignelli era l'intestario della licenza della ditta rilasciata dalla prefettura di Terni ed era succeduto allo zio Fiorenzo (detto anche Giorgio) il quale la deteneva già alla fine degli anni settanta. Con loro sono morte nella esplosione le mogli di Renato, Rosanna Abbatematteo, e di Fiorenzo, Elisabetta Tirinnanzi. Il giovane ferito è figlio di Fiorenzo Cignelli. Una sua sorella, Fabiana, vive ad Orvieto. L'altra coppia perita nell'incidente - secondo quanto si è invece appreso sul luogo della esplosione - aveva tre figli, due dei quali frequentano le medie superiori ad Orvieto mentre il più piccolo la quinta elementare a Castiglione in Teverina.

La fabbrica, intestata a Renato Cignelli, opera almeno dagli anni novanta ed ha ottenuto regolare autorizzazione per la produzione, detenzione e vendita di materiali esplodenti dalla prefettura di Terni. La gestione - secondo le prime informazioni - era di carattere familiare ma i Cignelli erano considerati particolarmente scrupolosi ed esperti nel loro lavoro.

Le cause della esplosione , come detto, sono ancora da accertare e sarà particolarmente utile il racconto dell' unico sopravvissuto, Giandomenico Cignelli. I cadaveri sono stati recuperati da squadre di pompieri giunte da Terni, Orvieto ed Amelia. Le indagini sono svolte dalla polizia e coordinate dal procuratore della repubblica di Orvieto. Sul luogo si sono recati anche il questore di Terni, Gianfranco Urti, il dirigente della squadra mobile, Luca Sarcoli, personale della scientifica e del commissariato di polizia di Orvieto, Il comune di Castiglione in Teverina, dove risiedevano le vittime, che si trova in provincia di Viterbo, ma proprio al confine con l' Umbria dove era situato lo stabilimento, ha proclamato il lutto cittadino.

Pubblicato il: 06/02/2008

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