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Tragedia Orvieto: il cordoglio della Cgil. 'Indignarsi? Non basta più'

Ennesima terribile tragedia sul lavoro. Questa volta a morire è un intera famiglia, zio e nipote con le rispettive mogli, che conducevano una piccola azienda a carattere famigliare per la produzione di fuochi d'artificio con alle spalle un'esperienza consolidata dal lavoro attento di tre generazioni.

La Cgil di Orvieto e della Provincia di Terni esprimono ai famigliari delle vittime e all'intera comunità a cui appartenevano il più profondo cordoglio.

Per il sindacato è sempre una sconfitta quando accadono queste tragedie anche se, come in questo  caso, non si tratta di lavoratori dipendenti, ma comunque di lavoratori che non hanno fatto ritorno a casa, di vite spezzate mentre svolgevano il proprio lavoro, lasciando famiglie lacerate.

L'impegno assiduo di iniziativa e di denuncia che portiamo avanti sui temi della sicurezza non ci esonerano da una assunzione di responsabilità che fa riferimento ad un sistema produttivo che produce un numero così alto di vittime.

Non conosciamo le cause della tragedia, né se esse siano riconducibili ad una qualche responsabilità, anzi da quanto è stato possibile apprendere oltre alla professionalità dei titolari l'azienda disponeva di tutte le necessarie autorizzazioni, per questo nell'esprimere lo sgomento difronte a questi morti vogliamo solo richiamare tutti ad una riflessione seria e fattiva circa l'inderogabile necessità di accompagnare a tutti i provvedimenti di ordine legislativo e tecnico circa la sicurezza nei luoghi di lavoro, la costruzione di una coscienza collettiva  della sicurezza del lavoro che superi l'approccio spesso burocratico e formale di rispetto delle norme e si traduca in  cultura della sicurezza.

Apprezziamo tuttavia l'impegno assunto dal sottosegretario Patta e dal Ministro Ferrero, sollecitato da tutte le istituzioni locali a partire dal comune di Orvieto, nel tentare, pur in presenza dello scioglimento delle Camere, la definitiva approvazione del Testo Unico sulla sicurezza.

Chiediamo però che, come si è fatto con il protocollo sulla sicurezza sottoscritto con la TK , si possa percorrere una  strada analoga con le organizzazioni datoriali della piccola e media impresa, così largamente diffusa nel territorio orvietano e dell'intera provincia, perché siamo convinti che la sfida della crescita e della competitività non possa essere vinta mettendo a rischio più o meno consapevolmente la vita di chi lavora sia esso dipendente o titolare/lavoratore.

 

Cgil Umbria

Camera Lavoro provinciale Terni

Cgil Orvieto

Pubblicato il: 07/02/2008

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