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Baraccopoli. Per Desideri è necessario prendere coscienza e provvedere

Per l'assessore "Non è pensabile fare un censimento di qualcosa che non dovrebbe neanche esistere". Germani: E' il momento giusto per risolvere il problema

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - "Non è pensabile fare un censimento di qualcosa che non dovrebbe neanche esistere". Disarmante per quanto vera l'affermazione dell'assessore all'Urbanistica, Nazzareno Desideri, di fronte allo scempio documentato sul giornale delle baracche che si estendo a centinaia sotto e tutto intorno al masso tufaceo della Rupe. Chiamarli annessi agricoli effettivamente non è possibile, si tratta, piuttosto di strutture fatiscenti che, a partire dalle lottizzazioni selvagge degli anni Sessanta, si sono moltiplicate a livello esponenziale senza una logica né di progetto né di materiali (spesso legno, plastica e lamiere). La "colpa", come è ovvio, non è tutta dei privati che, col silenzio- assenso delle istituzioni, hanno dato ampio sfogo alla fantasia e alla necessità, seppure senza il minimo senso estetico, del decoro e senza rispetto per il paesaggio. 

"Non è pensabile arrivare a delle ordinanze di demolizione - premette l'assessore - tuttavia è giunto il momento, credo, che tutti cerchino di rimboccarsi le maniche per il nostro territorio, occorre una seria presa di coscienza". L'assessore ci va cauto. Sa che la faccenda interessa e coinvolge centinaia e centinaia di cittadini. "Stiamo lavorando - annuncia Desideri - a soluzioni alternative e sulle quali si chiederà ovviamente la collaborazione dei cittadini. Si tratta dei cosiddetti 'orti urbani' all'interno dei quali  consentire la costruzione di strutture quadriservzio, laddove è possibile, ovvero da realizzare accorpate in modo da essere utilizzate da proprietari limitrofi e, ovviamente, da realizzare nei materiali (legno o altro) e nelle forme indicate. Comunque, in una logica rispettosa dell'ambiente. In modo da riportare il tutto in un ambito perfettamente autorizzato: sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista della concessione".

La vicenda è parsa interessante anche all'ex assessore ai Lavori pubblici Germani che, direttamente interessato anche come privato cittadino, indica il momento adatto alla discussione perché "è in fase di rielaborazione il piano regolatore, parte strutturale (Prgs)".

"Occorre individuare a mio avviso, - propone Germani - la superficie minima degli orti, e per ognuno di essi, dare la possibilità di realizzare piccoli annessi agricoli, dalle modeste dimensioni e quindi poco impattanti, necessari per la conduzione del fondo, individuando le caratteristiche costruttive ed i materiali che più si prestano per tali realizzazioni. Solo così credo si possa affrontare il problema sia per continuare a dare al piano d'Orvieto la funzione che ha sempre avuto per gli orvietani, sia per rispettare e migliorare il paesaggio e l'ambiente a cui tutti teniamo".

Pubblicato il: 17/02/2007

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