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Comprare il tempo

di Massimo Gnagnarini La proposta di cartolarizzazione del patrimonio immobiliare del Comune avanzata in questi giorni da MPO è di quelle serie, lucide ed appropriate

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La proposta di cartolarizzazione del patrimonio immobiliare del Comune avanzata in questi giorni da MPO è di quelle serie, lucide ed appropriate.

Già due anni fa, all'inizio dell'amministrazione Concina, io stesso ne formulai un'altra analoga che illustrai in una conferenza stampa promossa dall'UDC e nel contempo chiesi al Sindaco di farla propria.

Mi fu risposto che cartolarizzare significava dover riconoscere di essere alla frutta e quindi ne dedussi che il nostro primo cittadino pensava di avere qualche asso nella manica per condizionare favorevolmente un mercato immobiliare che, anche in campo locale,  già dava ampi segni di recessione.

Nell'occasione pur  formulando i migliori auguri di buona fortuna aggiunsi anche che la metafora della frutta era superata poiché la situazione finanziaria del Comune era, ed è, ben oltre la frutta.

Sono trascorsi inutilmente altri due anni e, purtroppo, la partita  della cosiddetta valorizzazione del patrimonio si trascina nella maniera più inconcludente e dannosa senza che siano stati calati né  assi pigliatutto né un modesto due di briscola.

Ha voglia il Sindaco a richiamare, con il suo intervento all'assise plenaria del PDL svoltasi qui a Orvieto, l'attenzione dei grand commis sui problemi di questo  territorio o almeno un segnale tangibile di  riconoscenza, un'aiutino come l'ha chiamato,  per aver ammainato la bandiera comunista che da sessant'anni sventolava sulla Torre del Moro.

Invece bisogna comprendere tutti che non c'è più trippa per gatti, che i flussi finanziari pubblici seguono altre strade e altre modalità e sono sempre meno a disposizione delle vecchie pratiche di elargizione, che non si può più governare una città grande o piccola che sia, all'ombra di un partito o confidando nella benevolenza di una cricca di presunti poteri forti.

Le soluzioni ai nostri problemi orvietani perciò vanno trovate in loco con intelligenza e lungimiranza , non esistono scorciatoie.

Cartolarizzare, come ha ben argomentato Stefano Cimicchi nel comunicato di MPO, equivale a comprare tempo.

A fronte di un buco di bilancio che presto sarà dimostrato esser levitato a oltre 15 Mln di euro è possibile risanare attraverso l'incasso di titoli che un fondo immobiliare può emettere su un sottostante costituito dal conferimento del patrimonio immobiliare del Comune.

Questa è la strada e i costi impliciti di questa operazione sono il prezzo del tempo che guadagneremo per riprendere la strada del progetto e della vera valorizzazione che la RPO, all'uopo costituita e diretta da Franco Raimondo Barbabella, aveva faticosamente  avviato negli anni scorsi.

Se il pubblico, però, continuerà a baloccarsi tra i pregiudizi incrociati comprese le antipatie radicate senza più capacità di discernere il proprio giudizio sulle idee e sulle proposte che vengono avanzate , magari in attesa di un vago e imprecisato dopoconcina, allora le soluzioni si allontanano sempre di più.

Le idee e le soluzioni sono indispensabili, ma ci vogliono le gambe della gente per affermarle dopo essere state discusse e anche migliorate. Forse un po' di partecipazione in più e un maggior incoraggiamento e una maggiore consapevolezza e meno scetticismo e più fiducia tra noi tutti orvietani aiuterebbero.

Pubblicato il: 12/03/2012

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