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La trattativa privata non si può fare. Il patrimonio va valorizzato e non regalato a un terzo del suo valore. Adesso non è il momento di vendere ma di acquistare....idee nuovei

di Stefano Cimicchi per MPO Prima una diffida: "Diffidiamo gli attuali amministratori dal prendere una simile iniziativa. Non è né il momento né il modo di vendere". Poi una proposta: "Una via per la valorizzazione del patrimonio è  rappresentata dal Fondo Immobiliare Umbria, il fondo attivato da Regione, Comune di Perugia e Università al fine di valorizzare l'area dell'ex Ospedale di Monteluce".

foto di copertina

La gestione e la valorizzazione del patrimonio è uno degli aspetti fondamentali della vita della pubblica amministrazione.
Per il Comune di Orvieto, tradizionalmente ricco di proprietà immobiliari, è un elemento determinante soprattutto dopo che è ritornato in possesso della ex Caserma Piave.
Non stiamo qui a ricordare il fatto che tale evento ha rappresentato e rappresenta una occasione unica per la città.
Infatti il ritorno in gioco di alcune proprietà strategiche come quella dell'ex ospedale e altri immobili di pregio permetterebbe lo sviluppo di un progetto ricco e complesso tale da garantire un rilancio dell'intero territorio orvietano imperniato sulla città antica.
Il fallimento delle due strategie (?) adottate negli ultimi sette anni permette una riflessione da sviluppare con freddezza e rapidità.
Il massacro della strategia RPO è giunto al suo epilogo eloquentissimo anche dal punto di vista giudiziario. Chi ha puntato a distruggere anziché a costruire ne esce sconfitto definitivamente. Su questo qualcuno deve pagare il conto. Aver annientato il prezioso lavoro svolto da RPO non ha portato a niente ci ha trascinato nel turbine della crisi economica e ha fatto rimettere al Comune di Orvieto decine di milioni di euro, sia in mancati guadagni che per svalutazione del bene.
La seconda fase, Frizza-Concina, è ancora più nefasta e tale da richiedere un intervento urgentissimo.
La strategia delle vendite per tamponare è stata fallimentare, gestita con i piedi e rischia di finire male.
Infatti i risultati sono sotto gli occhi di tutti e poi c'è qualcuno che osa pensare alla trattativa privata! Ma se anche in Borsa interrompono le trattazioni in caso di eccesso di rialzo oppure in caso di eccesso di ribasso, chi può avere il coraggio di andare a trattativa privata su beni che sono arrivati a un terzo del loro reale valore?
Diffidiamo gli attuali amministratori dal prendere una simile iniziativa. Non è né il momento né il modo di vendere.

La proposta
Si sa che è un duro momento per la proprietà immobiliare, non ci sono transazioni tranne quelle speculative e con il credito fermo anche la valorizzazione si presenta estremamente difficile.
Che fare dunque? Bisogna comprare il tempo attingendo a tutte le risorse materiali e immateriali e chiamando ognuno a fare la propria parte.
Su questo punto ci sono due importantissime iniziative prese dall' Anci (associazione dei comuni italiani) e dalla Cassa Depositi e Prestiti (valorizzazione e social housing) ma la opportunità più importante è rappresentata dal Fondo Immobiliare Umbria, il fondo attivato da Regione, Comune di Perugia e Università al fine di valorizzare l'area dell'ex Ospedale di Monteluce.
Questo potrebbe essere il momento buono perché' la crisi che ha investito il mondo immobiliare imporrà a molti fondi di unirsi e di rafforzarsi al fine di riprendere fiato per poter affrontare la nuova, auspicabile, fase di sviluppo e allora riteniamo si possa fare. Ragionando sul funzionamento di tale operazione chiunque può capire che le implicazioni sono anche interessanti per rimettere ordine ad alcune questioni cittadine che negli ultimi anni sono andate ognuna per una strada diversa.
Dunque aderire ad un Fondo Immobiliare Multicomparto in cambio di titoli (per un 60% del valore di mercato). Titoli che possono essere collocati entro 18 mesi dalla loro emissione presso società immobiliari, assicurazioni e banche. E' chiaro che su detti titoli potrebbe anche essere praticato uno sconto per favorirne la collocazione ma la parte più allettante sarebbe costituita dal programma di valorizzazione che e' letteralmente impraticabile senza un ruolo attivo della amministrazione comunale.
Infatti rispetto alle pallide proposte di questi ultimi anni Orvieto ha bisogno di un rilancio della progettualità e delle ambizioni e questa scelta imporrebbe un cambio di passo, una assunzione di responsabilità collettiva e una consapevolezza dei propri limiti, traendone tutte le conseguenze.
Questa è l'unica strada che si può imboccare in questo momento. Avrebbe un enorme valore politico e permetterebbe di riprendere una strada di sviluppo anziché di arretramento senza tattica né strategia.


Pubblicato il: 11/03/2012

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