Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

I sindaci dell'Orvietano denunciano i guai della sanità

L'Assemblea dei sindaci ha confezionato un dettagliato documento per individuare le "criticità" del nostro sistema sanitario. Che sono numerose. E si impegna alla collaborazione ma anche ad un atteggiamento "attento e severo"  Rifondazione:"Grazie Mocio"

foto di copertina

L'Assemblea dei sindaci dell'Orvietano ha formalizzato alla direzione generale dell'ASL il documento nel quale sono sintetizzate le criticità della sanità orvietana. L'"apertura di credito" alla nuova dirigenza, affinché realizzi i progetti già individuati, non fa abbassare la guardia all'Assemblea che si pone come organismo "sensibile e collaborativo, ma anche costantemente  attento e severo per il raggiungimento degli impegni assunti".
Il documento, confezionato da un gruppo di lavoro ristretto costituito ad hoc,  è preciso ed articolato. Individua le "criticità", le formalizza, le rende definitivamente pubbliche e mette in gioco la credibilità dei sindaci del territorio, responsabile della salute dei loro cittadini. Da parte sua Stefano Mocio ha recentemente dichiarato, nel ribadire la stima della dirigenza della ASl e dell'assessore regionale, che "entro Natale avremo il riconoscimento di tutto il personale o di gran parte di quello che abbiamo chiesto. Diversamente sarò io il primo a guidare la protesta".

Pubblichiamo per esteso il comunicato in cui si presenta il dettagliato documento inviato alla ASL n.4 dall'Assemblea dei sindaci dell'Orvietano.

L'incontro che l'Assemblea dei Sindaci dell'Ambito dell'orvietano ha avuto con la nuova Dirigenza Generale della ASL n. 4 di Terni lo scorso 3 ottobre 2006, ha consentito di puntualizzare nuovamente gli elementi di grande criticità del comparto sanitario del territorio orvietano, nella ferma convinzione che questo "punto zero" debba rappresentare l'avvio di un intervento reale, tempestivo, complessivo, capace di restituire al territorio orvietano l'assetto sanitario che gli compete.

I sindaci ritengono infatti non più procrastinabile l'intervento di riorganizzazione del presidio ospedaliero di Orvieto, poiché la situazione odierna riveste un carattere di estrema criticità, anche nella valutazione esplicitamente condivisa da tutte le forze  sociali, sindacali, professionali, e più in generale dai cittadini- utenti.

· In premessa, l'Assemblea dei sindaci richiede formalmente alla nuova Dirigenza ASL di instaurare una modalità di rapporto e confronto costante con l'A.d.S., che consenta a questo organismo, non solo di condividere le scelte di carattere generale, ma anche di conoscere puntualmente e dettagliatamente lo stato vigente del comparto e quello di attuazione dei percorsi definiti ed approvati in sede assembleare.

In riferimento specifico a questo primo punto, l'Assemblea dei Sindaci chiede precisa informativa in merito ai seguenti punti:

a) conoscenza formale della struttura organizzativa ospedaliera e del territorio;

b) conoscenza formale del personale con contratto a tempo indeterminato e determinato, con relative qualifiche e rispettivo utilizzo  nelle varie strutture;

c) vacanze di organico  in ordine alla definizione strutturale dell'ospedale di Orvieto quale struttura di Emergenza/urgenza

d) prospetto relativo alle risorse umane e finanziarie dedicate al progetto di riorganizzazione del Presidio Ospedaliero di Orvieto;

e) elenco delle richieste rivolte alla regione Umbria per la copertura di professionalità mancanti  (medico, infermieristico, tecnico etc.) riferito agli ultimi anni 2005 e 2006;

  · Pur nella convinzione che il progetto di riorganizzazione del presidio contenga elementi interessanti, e ribadendo l'inderogabile necessità, ed opportunità, di intervenire contemporaneamente  su tutto il comparto ospedale - territorio definendo il disegno strategico di tutto il  settore, l'Assemblea dei Sindaci chiede che venga definito un cronogramma realistico - e pertanto inderogabile - degli interventi, riservando loro un carattere di assoluta priorità su scala regionale.

In questo senso, l'Assemblea dei Sindaci eserciterà il proprio ruolo politico forte anche nei confronti dell'Istituzione regionale, affinché venga riaffermato e consolidato  il ruolo del presidio ospedaliero di Orvieto in rapporto con le altre strutture provinciali e regionali, in merito alle funzioni diagnostiche ed ai reparti di eccellenza, ma anche in merito alla individuazione di  "vocazioni" distintive di questo presidio, in grado di invertire il dato sulla mobilità passiva, (3.706 utenti per un costo di circa 12,0 ml di euro), e di contribuire alla messa a regime del  presidio quale Ospedale di Emergenza/Urgenza e di comunità, così come definito nel Piano Sanitario Regionale.

I sindaci dell'Ambito ritengono imprescindibile che al progetto di riorganizzazione del presidio ospedaliero vengano attribuite - ed indicate con chiarezza - le corrette risorse professionali e finanziarie,  indicando come prioritarie le azioni tese a ristabilire fra le figure professionali ed in rapporto con l'utenza, un  clima positivo di  prospettiva  futura, di fiducia, di collaborazione e partecipazione alle scelte politico - strategiche e tecniche, capaci di interrompere il flusso migratorio verso altre sedi, con tutta evidenza ritenute più rispondenti alle aspirazioni professionali, o al clima di relazioni  umane, o alla possibilità di una crescita professionale grazie alla qualità del lavoro d'équipe

- Si ritiene necessario dare valorizzazione alle professionalità, tanto in campo medico che infermieristico, tecnico, che di supporto OSS;  definendo rapporti stabili che assicurino  la necessaria continuità  dei riferimenti, tanto importante per un corretto rapporto con il paziente

- E' irrinunciabile prevedere tale rapporto, tanto per la copertura dei posti di primariato, ma anche e soprattutto per i quadri intermedi che costituiscono l'ossatura del comparto sanitario, si in termini qualitativi che quantitativi

- E' irrinunciabile che in tempi brevissimi si dia copertura ai posti di primariato, vacanti da tempo, e contemporaneamente intervenire immediatamente e decisamente sul piano di risanamento, anche al fine di evitare ulteriori  perdite di professionalità

 - E' ormai irrimandabile l'adeguamento dell'organico infermieristico, tecnico e di supporto,  oggi  pericolosamente sottostimato, come più volte segnalato anche dalle competenti organizzazioni di categoria, ma è altrettanto necessaria una attenta  riflessione sull'utilizzo delle risorse umane, e la necessità di attivare una formazione a livello locale, anche attraverso l'attivazione di corsi di laurea in scienze infermieristiche

- E' necessario dare una guida al presidio con la nomina del  direttore sanitario vacante ormai da molti mesi

- Nella parziale attuazione del "progetto di riordino" del presidio, particolare attenzione va posta alla situazione venutasi a creare nel

.  servizio di week surgery  che spesso non dimettendo i pazienti il venerdì, obbliga ad uno spostamento fisico degli stessi dal 6° al 3° piano nei giorni di sabato e domenica, per poi tornare al 6° piano  il lunedì successivo

. guardia attiva h24, istituita senza alcuna risorsa umana aggiuntiva, col risultato di turni pesantemente rilevanti

. nessuna sostituzione fissa per le professionalità perdute - anche non apicali -  (pneumologo, podologo, etc.)

. la sostanziale chiusura del reparto di geriatria, senza aver proceduto alla attivazione dei posti di RSA  con gestione autonoma  e l'attivazione del rapporto con i MMG

.  la cronica sofferenza di personale medico ed infermieristico del reparto di medicina generale

.  il tema legato al funzionamento del Day Hospital oncologico, sia per quanto riguarda le figure mediche ed infermieristiche - che ancora oggi sono al servizio del reparto di Medicina Generale -  ma anche degli spazi  dedicati ai pazienti. Una nota particolare deve in questo caso essere fatta per gli infermieri che preparano i farmaci chemioterapici ed alle loro condizioni di sicurezza

. L'adeguamento dei reparti di diagnostica legati  proprio alle esigenze di un ospedale di emergenza - urgenza, sia per quanto riguarda la dotazione professionale che strumentale

Tema estremamente preoccupante rimane quello delle liste d'attesa, per le quali è prioritaria una risposta  concreta, collegata anche in larga misura al riordino complessivo di modalità e funzioni del presidio e del territorio

In relazione alle caratteristiche epidemiologiche della popolazione dell'Orvietano - forte incidenza della popolazione anziana che rappresenta il  28%, con un trend in aumento rispetto alla media regionale e nazionale nei prossimi anni - va individuato un percorso di risposta del territorio in merito alle strutture di Residenze Protette, RSA, strutture di accoglienza per patologie degenerative psico-fisiche, in grado di alleggerire - o meglio annullare - i ricoveri impropri nella struttura ospedaliera.

In questa direzione va la richiesta di aumento dei posti autorizzati di RP(residenza protetta), ma anche la particolare attenzione che si richiede alla realizzazione di strutture residenziali e semi residenziali per pazienti psichiatrici  infantili ed adulti.

Un impegno chiaro ed inderogabile va inoltre preso in relazione al patrimonio regionale ed ASL, in particolar modo per quanto attiene al lascito di Piazza Nicosia, da dedicare agli interventi per la popolazione anziana dell'Orvietano.

Anche in relazione agli aspetti della prevenzione, della tutela della salute, della continuità   assistenziale, delle dimissioni protette, del ruolo dei medici di medicina generale, più complessivamente del modello di "Distretto sperimentale", e tenendo presente quanto evidenziato nei punti precedenti, deve essere definita  l'autonomia finanziaria del Distretto, come peraltro previsto dal PSR, ed assicurato in più occasioni anche pubbliche. Deve essere risolto il tema dell'area integrata amministrativa, assegnata come funzione al Distretto, ma non adeguatamente potenziata di personale di supporto.

 

Debbono inoltre essere risolti i nodi strutturali del distretto che si possono sintetizzare in

PES di Monterubiaglio

Sempre carente la dotazione di personale medico ed infermieristico, rimangono in richiesta da anni le strumentazioni necessarie al funzionamento del consultorio.

Servizio ADI

Il bisogno di potenziare questo servizio viene sostenuto costantemente anche in relazione a nuovi servizi domiciliari che potrebbero sgravare alcuni reparti ospedalieri, nonché ridurre alcune liste d'attesa.  E' necessario perciò procedere all'adeguamento delle risorse umane, ma anche di assegnare al servizio una sede dignitosa, i mezzi  (automezzi) necessari al suo svolgimento. 

SIM INFANZIA

L'annoso problema del neuropsichiatria infantile viene oggi affrontato con figure professionali che operano regolarmente come consulenza ad Orvieto. Rimane il grave problema di una sede non adeguata al servizio, incluse barriere architettoniche non rispettose di alcuna diversa abilità.

SIM ADULTI

Rimane irrisolto il problema del numero ottimale dei medici - nella direzione più volte richiesta dai dirigenti dello stesso servizio -  per assicurare il funzionamento  appieno della struttura, nonché del personale infermieristico, tutt'ora sottostimato, ciò nonostante i dati in preoccupante aumento del fenomeno del disagio psichiatrico e della malattia mentale che  rappresentano 7  tra le prime 10 malattie invalidanti (dati OMS), e laddove la depressione sarà in breve al primo posto

Collegato a questo aspetto, va potenziato il numero dei posti letto  del S.P.D.C. presso l'Ospedale di Terni, che tutt'ora  rimane di 6 unità, assolutamente insufficienti, (e peraltro già previsti a 15 nel PSR) per il cui utilizzo il territorio orvietano rimane fortemente penalizzato, tanto da essere costretti molto spesso ad utilizzare centri anche lontani (Campania, Marche, Toscana) per i TSO.

SERT

Rimane irrisolta la tematica legata alla gestione  delle patologie correlate alle dipendenze come epatiti croniche o infezioni da HIV. Da tempo viene chiesto il potenziamento con una figura medica di riferimento, nonché il potenziamento di unità infermieristiche. In relazione alla integrazione presidio - territorio, la stessa è ancora inesistente anche a livello di semplici consulenze.

La adeguatezza della sede, anche in questo caso, rimane un tema particolarmente urgente da risolvere. 

CONSULTORIO

Rimane irrisolto il problema della presenza di una figura di assistente sociale, ed una adeguata integrazione per la figura di psicologo. Questo servizio è oggi carente delle figure di Ostetriche/ci che costringe talvolta il servizio alla chiusura.

Nel riaffermare il proprio ruolo di garanti della salute dei propri cittadini, i sindaci rivendicano per l'AdS il ruolo di organismo deputato al confronto costante sul tema, la condivisione e la concertazione delle azioni tese alla risoluzione delle problematiche, ma anche della progettualità che dovrà - immediatamente dopo aver chiuso la fase di emergenza -  rilanciare il territorio orvietano per restituire allo stesso un ruolo di primo piano nello scenario provinciale e regionale, in tema di sanità, ma anche di integrazione socio sanitaria,  su cui è auspicabile e possibile un terreno di sperimentazione che potrebbe tracciare anche alcune linee guida per l'intero territorio regionale.

La "linea di credito" doverosamente aperta nei confronti della nuova Dirigenza della ASL, ed il rispetto per il compito indubbiamente arduo che si trova ad affrontare  vedrà nell'Assemblea dei Sindaci un organismo sensibile e collaborativo, ma anche costantemente  attento e severo per il raggiungimento degli impegni assunti.

 

 

 

Pubblicato il: 28/11/2006

Torna alle notizie...