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"Risorse per Orvieto", il giorno della verità

Potrebbero arrivare al pettine nella giornata odierna i nodi relativi alla gestione del patrimonio della Piave. Con le dimissioni in blocco del Consiglio di amministrazione
Per due anni l'Amministrazione comunale ha lavorato per togliere la caserma Piave alla RPO. Ma Mocio racconta un'altra storia  

di Stefania Tomba

ORVIETO - "Risorse per Orvieto", il giorno della verità.  Potrebbero arrivare al pettine nella giornata odierna i nodi relativi alla gestione del patrimonio della Piave.  I membri del Consiglio di amministrazione della società, dopo aver assistito negli ultimi mesi al progressivo svuotamento del proprio ruolo e di fronte alle prospettive più recenti che si stanno facendo sempre più certe (ovvero che la Piave sia destinata ad entrare nel patrimonio regionale), potrebbero assumere iniziative di svolta per il destino della società stessa.  Al punto da non poter escludere anche la soluzione radicale delle dimissioni in blocco del cda. 

Il primo duro colpo alla Spa, nata nel 2004 per gestire la rifunzionalizzazione delle caserme, era arrivato, ad aprile scorso, con il via libera alla trasformazione della società e al ritorno della proprietà immobiliare di Vigna Grande al Comune. Decisione assunta dall'Amministrazione di fronte all'impossibilità di rifinanziare la stessa Rpo e mantenerla in vita.  

Il cambiamento di rotta (formalizzato poi di fronte al notaio Pongelli a settembre) aveva provocato allora le immediate dimissioni di due membri di tutto rispetto dal consiglio di amministrazione della società: la Cassa di Risparmio di Orvieto e Confindustria.  Ma quella che si sta per chiudere ora è un'altra partita.  Con essa, al termine di mesi riflessione all'interno della maggioranza, il patrimonio della ex caserma, nell'ambito di un accordo di programma, dovrebbe essere trasferito alla Regione. Di qui i legittimi dubbi sul ruolo di Rpo.  

Sulla questione il sindaco frena, senza paventare una soluzione definitiva per il patrimonio, ma ribadendo, ancora una volta e a chiare lettere, il valore del lavoro fin qui svolto dalla società guidata da Franco Raimondo Barbabella.  "E' sbagliato sottovalutare il lavoro svolto finora da Rpo - ha dichiarato ieri il sindaco, Stefano Mocio - il business plan è infatti il punto di partenza della seconda fase dello sviluppo della caserma, di cui in sede di intervento, si manterrà comunque, una visione unitaria.  L'amministrazione comunale nella sua totalità e la città decideranno come affrontare questa seconda fase.  Sono all'esame diverse opzioni - si limita a dire il sindaco - tutte estremamente valide".  

Insomma, sulla questione Regione  o non Regione il primo cittadino non intende, per il momento, sbilanciarsi ufficialmente.  E approfitta invece per annunciare che "nella prossime settimane verrà fatto il punto su tutte le partecipate del Comune di Orvieto. Verifica - precisa - i cui risultati saranno messi a disposizione dei cittadini.  Sicuramente ci saranno delle cose positive ed interessanti per questa città". 

Pubblicato il: 18/11/2006

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