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Per due anni che l'Amministrazione comunale ha lavorato per togliere alla Risorse per Orvieto la caserma Piave. Mocio racconta un'altra storia

di Dante Freddi

Per due anni che l'Amministrazione comunale ha lavorato per togliere alla Risorse per Orvieto la caserma Piave. La trasformazione in Srl e il nuovo ruolo di "strumento operativo che affianca il Comune nell'attuazione del programma di sviluppo della città", che non significa nulla se non è accompagnato da specifici e concreti e utili compiti, ha già convinto alle dimissioni CRO e Confindustria.
E ora, sembra certo, si dimetterà l'intero Consiglio di Amministrazione.
Ed è il minimo, per persone che di pazienza ne hanno avuta davvero tanta.
Franco Raimondo Barbabella si è visto "sfilare di mano" giorno per giorno la caserma, ceduta sotto la spinta di un sindaco nuovo e di un "nuovo" partito di maggioranza relativa, i DS di Capoccia.

Questa è la fotografia della situazione, né bella né brutta.

Quella descritta da Mocio in una sua dichiarazione è invece una foto lavorata con Photoshop, e male. Si vede il trucco, ci sono due piani e due luci diverse.

La prima parte della "foto", quella in cui il sindaco afferma risoluto che "E' sbagliato sottovalutare il lavoro svolto finora da RPO. Il business plan è infatti il punto di partenza della seconda fase dello sviluppo della Caserma, di cui in sede di intervento, si manterrà comunque, una visione unitaria" non si integra con la seconda. Mocio qui ci racconta invece che "L'Amministrazione comunale nella sua totalità e la città decideranno come affrontare questa seconda fase. Sono all'esame diverse opzioni tutte estremamente valide e, comunque, nella prossime settimane verrà fatto il punto su tutte le partecipate del Comune di Orvieto. Verifica i cui risultati saranno messi a disposizione dei cittadini". Cioè a dire, tradotto in lingua comune, che tutto deve essere deciso, che ci sono tante soluzioni e che, sorpresa sorpresa, "Sicuramente ci saranno delle cose positive ed interessanti per questa città". 
Quindi, tutti calmi, non disturbate i manovratori, non giudicate e non rompete. Le carte sono le nostre e bariamo quanto ci pare.

Pubblicato il: 18/11/2006

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