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Clienti del notaio in fibrillazione, lo Stato vuole i soldi

Notificati in questi giorni gli avvisi pagamento ai clienti che ora rischiano di pagare due volte. Una trentina le persone coinvolte per un totale di 375mila euro da versare...

ORVIETO - Clienti del notaio in fibrillazione, lo Stato vuole i soldi.  Sono una trentina i clienti del notaio Alessandro Pongelli che, in questi giorni, stanno ricevendo le notifiche di pagamento per quei 375mila euro di imposte che il professionista orvietano non ha versato all'erario (nell'inchiesta gli sono contestati anche 525mila euro versati in ritardo, per un totale di 900mila euro).  Soldi che i contraenti degli otto atti in questione - di tanti si tratta - hanno già sborsato.  Ma che ora si troverebbero a pagare di nuovo, qualora il notaio non dovesse saldare celermente il debito con lo Stato per il quale è accusato di peculato.

 

Pongelli, comunque, ed è l'unica cosa che, tramite gli avvocati, ha detto ufficialmente vuol saldare e farlo in tempi definiti "brucianti". Il che dovrebbe rassicurare i clienti che sentono tremare il portafogli. Tra questi c'è un cavatore orvietano a cui lo Stato ora chiede 150mila euro, c'è anche l'amministrazione comunale che si era affidata al notaio per gli atti di vendita di un immobile, un'altra impresa e tre privati. Il tutto, per il principio della "responsabilità solidale dei contraenti", coinvolge una trentina di persone.

 

Pongelli, arrestato il 10 ottobre scorso per peculato aggravato e continuato, resta intanto ai domiciliari in attesa della fissazione dell'udienza al Riesame che potrebbe ridargli la libertà.  Mentre le indagini delle fiamme gialle, coordinate dalla procura, proseguono per far luce anche su eventuali coinvolgimenti di altri soggetti che avrebbero consentito al notaio di farla franca per tutto questo tempo. Sono in corso numerosi accertamenti in questo senso. La vicenda, che andava avanti dal 2004, è stata segnalata dall'ufficio delle Entrate soltanto a luglio scorso.

Pubblicato il: 25/10/2006

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