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Sulla Rupe in testa ai consumi è l'haschich

Allarme ma non allarmismo. Per il capitano Andrea Lachi "la Rupe non presenta quegli indici di allarme sociale che rendono il fenomeno estremamente preoccupante"
Una mattinata di profondi stimoli e riflessioni

foto di copertina

 

ORVIETO - Un fenomeno di spaccio diffuso testimoniato dalla frequenti denunce per guide sotto l'effetto di stupefacenti e dai piccoli sequestri effettuati dalle forze dell'ordine: in testa ai consumi l'haschich. E' il quadro dell'allarme droga sulla Rupe tratteggiato nel convegno "Droga, la famiglia oltre la legge" che si è tenuto ieri mattina alla presenza delle scolaresche orvietane al palazzo del Capitano del Popolo, su iniziativa dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Un allarme che non deve diventare "un inutile allarmismo" come ha sottolineato nel suo intervento il comandante della compagnia dei carabinieri, il capitano Andrea Lachi in quanto la Rupe non presenta quegli indici di allarme sociale che rendono il fenomeno estremamente preoccupante: non ci sono luoghi pubblici di spaccio, né morti per overdose, né siringhe in giro. Eppure il fenomeno c'è. Lo dicono le 26 ordinanze, i 29 indagati e i sequestri effettuati nel corso dell'operazione Cahos, lo dicono i 10 chili di haschich, 11 grammi di coca, 1 grammo di eroina e le 230 piante di marijuana sequestrate nel 2005 e lo dicono i 4 deferimenti alla procura, i 10 alla prefettura e i sequestri effettuati dai carabinieri nei primi 9 mesi di quest'anno. Si è trattato il più delle volte ragazzi di giovane età, almeno così è stato per l'Operazione Cahos, che "non coglievano neanche lontanamente - ha detto il capitano - il disvalore della droga, percepita invece come sano divertimento".

 

La famiglia citata nel tema del convegno è stata chiamata in causa nelle parole del responsabile del Sert, il dottor Massimo Marchino che ha indicato la scarsa propensione delle famiglie a rivolgersi alle strutture e ai gruppi di automutuo aiuto (su 130 ragazzi seguiti, al Sert si rivolgono solo 6 famiglie). Un'indagine sul territorio - finanziata dalla Fondazione Cro - ha inoltre rivelato che, a fronte di una fiducia diffusa nei confronti delle attività di volontariato, la stragrande maggioranza delle persone ignora l'esistenza de gruppi dei servizi sanitari e dei gruppi di mutuo auto.  

 

Tra i relatori anche il vescovo della diocesi, monsignor Giovani Scanavino, il presidente del Tribunale di Orvieto, il giudice Silverio Tafuro e il fondatore delle comunità incontro, don Pierino Gelmini, acclamato dai ragazzi in sala ai quali ha strappato ripetuti applausi. Il convegno al quale molti hanno fatto notare l'assenza di orvietani, famiglie e genitori,  si è svolto sotto il patrocinio della Provincia di Terni, della diocesi Orvieto - Todi, del Comune di Orvieto e del comando regionale Reclutamento e forze di completamento

Pubblicato il: 21/10/2006

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