Nella rapina a Canale c'era un basista orvietano. Arrestato

ORVIETO - C'era un basista locale nella rapina alle poste di Canale del 5 maggio scorso. Si tratta di Emiliano Ernani, 33 anni, orvietano, idraulico, da qualche anno residente a Perugia e già noto alle forze di polizia per traffico di stupefacenti e reati contro il patrimonio. L'uomo è stato raggiunto martedì sera da un'ordinanza di custodia emessa dal gip di Orvieto al termine di una paziente attività di indagine condotta dalla squadra anticrimine del commissariato della Rupe.

Finisce così in manette anche il terzo uomo della rapina dopo gli arresti in flagranza degli esecutori materiali del colpo da 18 mila euro (in parte recuperati): due fratelli pugliesi Antonio e Luigi Milonia, di 27 e 28 anni, originari di Castelluccio dei Sauri, in provincia di Foggia, entrambi residenti a Manfredonia e tuttora in carcere.

Ad Ernani, al quale gli inquirenti attribuiscono l'organizzazione del colpo per essere non solo molto scaltro ma anche esperto conoscitore dei luoghi (l'uomo aveva fatto da palo per poi far perdere le proprie tracce in una rocambolesca fuga), la polizia è arrivata scandagliando i tabulati telefonici di centinaia di utenze presenti il giorno della rapina tra Canale e Castiglione in Teverina. Riscontri successivi e qualche piccolo errore commesso dal 33enne, forse per essere aiutato durante la fuga, hanno fatto il resto. L'arresto è avvenuto martedì sera a Perugia al termine di una serie di lunghi appostamenti (in collaborazione con la Mobile del capoluogo umbro) che hanno richiesto anche il pedinamento della convivente di Errani. L'ipotesi di reato è concorso in rapina aggravata, lesioni e ricettazione.

Nella casa del 33enne la polizia ha sorpreso anche un cittadino marocchino, appena uscito dal carcere, che è stato arrestato perché inottemperante ad un foglio di via. Anche lui, come Errani, ha precedenti per droga e reati contro il patrimonio. In passato, nel 1994, il 33enne era finito in manette anche perché sospettato di essere il responsabile della morte per overdose di un trentenne orvietano.