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Rapina all' ufficio postale di Canale, due arresti

A volto scoperto ed armati di un taglierino, sono entrati ieri mattina allo sportello della frazione di Orvieto portando via 15mila euro. La polizia li ha arrestati un'ora dopo...

 

di Stefania Tomba

 

ORVIETO - Rapina all' ufficio postale di Canale, due arresti.
A volto scoperto ed armati di un taglierino, sono entrati ieri mattina allo sportello della frazione di Orvieto portando via 15mila euro, ma anche un cellulare e un anello d'oro.  La polizia li ha arrestati un'ora dopo sulla piazza della vicina Castiglione in Teverina dove i due giovani se la stavano dando a piedi, con il denaro, recuperato per la gran parte. Sono tuttora in corso le ricerche di un terzo complice, il palo, che è riuscito a fuggire con la parte assegnata del bottino: 4mila euro circa che mancano all'appello. I giovani finiti in manette sono due fratelli, Antonio e Luigi Milonia, di 27 e 28 anni, originari di Castelluccio dei Sauri, in provincia di Foggia, entrambi residenti a Manfredonia ed entrambi già censurati per reati specifici.

 

L'allarme, nel tranquillo sportello dell'Orvietano in cui lavora una sola dipendente, è scattato alle 11,40.  In due (uno aspettava fuori, a bordo di una Fiat Tempra scura con targa rubata utilizzata poi per la fuga) sono entrati nell'ufficio postale dove, oltre all'impiegata che, in preda al panico, è stata colta da un malore, era presente in quel momento un solo cliente. I rapinatori si sono fatti consegnare tutti i soldi della cassa e, sotto la minaccia del taglierino, anche l'anello d'oro al dito della signora. L'arma, poi, l'hanno rivolta verso il cliente, un funzionario dell' Asl al quale è stato sottratto il cellulare aziendale, cellulare di cui poi i rapinatori si sono sbarazzati nella fuga.

 

 

Cinque minuti di puro panico in cui i giovani hanno agito nella più totale sfrontatezza: a viso scoperto, senza guanti, palesando un chiaro accento meridionale. Soltanto al termine, una volta che i 2 se ne erano andati, l'impiegata ha potuto chiamare il 113. Dai posti di blocco attivati lungo tutte le direttrici che da Canale conducono verso l'Orvietano e il Viterbese è giunta la segnalazione dei carabinieri di Montefiascone di una vettura sfuggita alla paletta. A quel punto, forse, pensando di dare meno nell'occhio proseguendo a piedi, i 3 rapinatori hanno abbandonato la Tempra in un parcheggio del paese di Castiglione in Teverina dove, però, due agenti in borghese del commissariato di Orvieto li hanno riconosciuti come sospetti, inseguiti, bloccati e perquisiti. Trovando loro addosso ancora le buste del bottino che si era spartiti: 11 mila euro circa.

 

 

E' rimasto, per il momento, uccel di bosco il palo della banda. C'è il sospetto che possa aver utilizzato un pullman di linea per raggiungere la stazione ferroviaria di Orvieto dove si pensa abbia fatto perdere le proprie tracce. Nelle mani degli inquirenti resta comunque la Fiat Tempra, messa sotto sequestro. Si spera negli esami della Scientifica per identificare il complice in fuga. La polizia sospetta che si tratti dei cosiddetti ''pendolari delle rapine'', bande che dalle regioni del Sud giungono in Umbria e dopo il colpo ripartono. Gli inquirenti non escludono quindi che gli arrestati siano responsabili di altre rapine in banche ed uffici postali della provincia di Terni.

Pubblicato il: 06/05/2006

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