Studenti minacciano le vie legali

ORVIETO - Minacciano le vie legali i 39 studenti del primo anno di "Tecniche dell'Architettura della costruzione" che, con la soluzione della trattativa universitaria che vede l'esclusione delle università pubbliche romane dall'attività del Centro studi, si trovano a sorpresa costretti a frequentare nella Capitale. "Nessuno ci ha informato che la nostra era una iscrizione con riserva sulla sede - dice una delegazione di tre studenti - ci hanno soltanto detto che l'inizio delle lezioni slittava dal 25 settembre al 2 ottobre per motivi tecnici e alla fine ci hanno detto che era stata spostata la sede". 
Sentono che è "stato calpestato" il loro "diritto allo studio" ed è per questo che hanno pensato di vederci più chiaro, anche in vista di possibili risarcimenti, consultando un avvocato.

"La maggior parte di noi è purtroppo orientata ad un probabile abbandono degli studi - dicono - viste le condizioni di disagio che si sono venute a creare e l'impossibilità per motivi tecnici ed economici di seguire i corsi a Roma in quanto la maggior parte degli iscritti non è residente nel Comune di Orvieto ma nei comuni limitrofi che non presentano collegamenti diretti con la Capitale. Inoltre non possiamo neanche contare sul trasferimento ad altri corsi di laurea a causa della decorrenza dei termini di iscrizione. Ciò comporterà per molti la perdita dell'anno accademico visti i tempi con i quali siamo stati messi a conoscenza dei fatti".

Intanto il Csco fa sapere che si sta impegnando "perché i diritti degli studenti iscritti al Tac siano adeguatamente tutelati". A tal fine, ha chiesto al preside della "Ludovico Quaroni", professor Lucio Valerio Barbera, di incontrare al più presto gli studenti presso la sede orvietana del Centro studi.

(nella foto in alto tre ragazzi iscritti al primo anno di Architettura: da sinistra a destra, Alessandro Valentini di Orvieto, Andrea Fiorini di Città della Pieve e Samanta Cacalloro di Bolsena)