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Scoperto nella spianata di Campo della Fiera il "Fanum Voltumnae"

Se fosse confermata sarebbe una scoperta archeologica storica. Il risultato arriva dopo sei anni di scavi su un'area a sud ovest della Rupe di proprietà dell'Opera del Duomo di Orvieto.
Fanum Voltumnae, sito mitico per tutti gli etruscologi

foto di copertina

ORVIETO - Scoperto nella spianata di Campo della Fiera il "Fanum Voltumnae", cioe' il santuario federale delle dodici città etrusche, una sorta di Vaticano, in cui ogni anno i capi politici e religiosi della Lega etrusca si riunivano in 'concilium'. Un evento a cui partecipavano migliaia di persone e che come ha detto ieri entusiasta ai giornalisti il direttore dello scavo la professoressa Simonetta Stopponi, ordinario di etruscologia e archeologia italica a Macerata "può essere paragonato al consiglio delle Nazioni unite".  "Quando si riuniva la lega etrusca nella Fanum Voltumnae - ha specificato la professoressa - a Roma si tremava". 

La scoperta del mitico Fanum risalente al VI secolo avanti Cristo, anche se gli esperti non vogliono cantar vittoria prima avere la certezza, attraverso il ritrovamento una qualsiasi iscrizione, arriva dopo sei anni di scavi su un'area a sud ovest della Rupe di proprietà dell'Opera del Duomo di Orvieto, che l'ha concessa per vent'anni al Comune per permettere le ricerche.  "Le strutture portate alla luce - ha detto la professoressa Stopponi - l'ampiezza dell'area occupata e le caratteristiche dell'area sacra ci portano a dire che si tratta effettivamente del santuario dedicato al dio Voltumna.  Ma la conferma la attendiamo dagli scavi successivi, la prossima estate". 

 Tra gli elementi che lasciano pensare che si tratti proprio dell'area sacra della Lega etrusca, comprendente dodici città dell'antica Etruria, vi sono "innanzitutto - evidenzia il direttore dello scavo - la sistemazione urbanistica con fontane e pozzi, la pianta del tempio con le sue fondamenta, il muro di cinta della zona sacra, ma anche le due grandi strade etrusche (l'una portava a Bolsena e l'altra era una strada sacra), alle spalle del tempio".  "La scelta di avviare gli scavi, fin dal 2000, d'altro non è stata fatta a caso dal Dipartimento di scienze archeologiche e storiche dell'antichità dell'Università di Macerata - continua la professoressa - perchè di quell'area sacra degli etruschi aveva ampiamente parlato Tito Livio e più tardi, nel XV secolo, lo studioso Annio da Viterbo, mentre nell'800 alcuni archeologi avevano scoperto resti murari e terrecotte".

Alle indagini di scavo (il finanziamento è del Monte dei Paschi di Siena) e al lavoro in laboratorio oltre agli studenti dell'ateneo maceratese, prendono parte da anni anche quelli delle Università di Viterbo, Siena, Firenze e, dal 2002, dell'Università dell'Arizona.  Lo scavo didattico di quest'anno è terminato nella giornata di ieri con la visita dell'assessore regionale alla Cultura, Silvano Rometti, i responsabili della Sopraintentenza per i Beni Archeologici dell'Umbria, una folta rappresentanza delle istituzioni locali e i funzionari del Monte dei Paschi di Siena. 

I dettagli della campagna, infine, verranno illustrati il prossimo 12 settembre in una conferenza stampa cui dovrebbe partecipare anche il vicepresidente del consiglio e ministro per i Beni Culturali Francesco Rutelli, oltre che il magnifico rettore dell'Università di Macerata.  La scoperta, se confermata, potrebbe rivestire una notevole importanza anche nell'ambito del progetto sui percorsi etruschi a cui ministero sta lavorando per l'Italia centrale.

Pubblicato il: 02/09/2006

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