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L'università ad Orvieto rischia di scomparire

L'Università di Perugia non vorrebbe rinnovare la convenzione
Ancora un'azione di peruginismo arrogante nei confronti di Orvieto e delle sue aspirazioni. di Dante Freddi

foto di copertina

ORVIETO - Università a rischio. E' piombata come un macigno, in piena fase di iscrizioni, la notizia che l'Università di Perugia sarebbe intenzionata a non rinnovare, per l'anno accademico 2006-2007, la convenzione per l'attivazione di un ulteriore nuovo ciclo formativo del corso di laurea in Ingegneria Informatica e delle Telecomunicazioni. Una realtà viva ad Orvieto sin dal 2002 e che, da allora, ha prodotto 76 laureati, 158 iscritti, 53 matricole, divenendo un pezzo fondamentale di quel sistema integrato che la città ha individuato come il proprio modello di sviluppo. Immediata la reazione dell'amministrazione comunale che, di concerto con il Csco, in questi giorni sta portando avanti una delicata operazione di mediazione per scongiurare una simile perdita, per la cultura e per l'economia locale.

 

 "Abbiamo appreso questa intenzione da una nota del Rettore al presidente della Fondazione Csco  - dice l'assessore alla Cultura, Teresa Urbani - la comunicazione - aggiunge l'assessore - si iscrive nella vicenda della convenzione stipulata a febbraio tra la Fondazione Csco e la prima facoltà di Architettura dell'Università 'La Sapienza' per il decentramento ad Orvieto di un canale didattico del corso di Laurea in Tecniche dell'Architettura".

 

L'assessore è pronta a sviscerare i risultati ottenuti dal 2002 dal corso attivo ad Orvieto, non ultimo quello di essere "fra i corsi dell'Università di Perugia che nel 2001 hanno aderito al progetto 'CampusOne' finanziato dalla Crui contribuendo alla qualificazione dell'intera facoltà nell'ambito delle classifiche del Censis. La facoltà è così salita al V posto in Italia e, grazie al contributo finanziario dal Csco, partecipa ora alla fase successiva che è il progetto 'Campus Crui', partecipa inoltre al progetto Eucip per la certificazione informatica europea". "Gli studenti - continua Urbani - provengono in gran parte da Lazio e Toscana amplaindo così il bacino delle sedi di Perugia e Terni". Senza contare i rapporti di collaborazione attivati con numerose industrie non solo dell'Orvietano, la ricerca iniziata, nel quadro dei progetti Ue, con il progetto Tetra-Wimax,  il master di primo livello in Tecnologia dei sistemi radio, la presenza, come progetto di polo scientifico e tecnologico nel settore Ict, nel quadro del distretto tecnologico dell'Umbria". "Allora cosa sta succedendo? - chiede l'assessore Urbani - Perché porre fine ad un'esperienza del genere? Perché non si prende una decisione in sintonia con quello che dovrebbe essere il mandato dell'Università: promuovere i saperi nel territorio, la ricerca e la crescita culturale. Auspichiamo che si giunga a concretizzare accordi interuniversitari per trovare una soluzione in favore non di una singola città, ma dell'intera Regione". 

 

Sulla stessa linea si è mosso il sindaco, Stefano Mocio. "E' arrivato - dice - il momento di definire una volta per tutte la questione universitaria: Orvieto vuole stare a pieno titolo all'interno delle politiche universitarie regionali, ma nessuno deve immaginare che la città sia disponibile a rinunciare ad una vocazione naturale, parte ormai del suo modello di sviluppo. In questi anni il corso di laurea di Orvieto ha dimostrato non solo di non togliere studenti a Perugia - poiché sono aumentati gli iscritti sia di Perugia che di Orvieto - ma ha contribuito a dare valore aggiunto all'Ateneo umbro".

 

Scheda

La "Fondazione per il Centro Studi Città di Orvieto" nasce nel 2000 per volere dell'amministrazione comunale al fine di promuovere e organizzare attività di formazione di livello universitario e post-universitario.  Dal 2002 - oltre ai numerosi master, seminari e corsi di specializzazione attivati grazie ad accordi con università italiane e straniere - è attivo, tramite  convenzione con l'Università degli Studi di Perugia (convenzione il cui rinnovo è attualmente a rischio), il corso di "Ingegneria informatica e delle telecomunicazioni" e, da quest'anno, partirà il corso in "Tecniche dell'architettura e della costruzione" grazie alla convenzione stipulata a febbraio con la Prima Facoltà di Architettura "Ludovico Quaroni" dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza".

Pubblicato il: 10/08/2006

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