Caso Stella e simili. I partiti hanno perduto ogni senso di decenza nei confronti degli elettori

di Dante Freddi

Entro pochi giorni scadrà il termine per la presentazione delle liste e i giochi sono sostanzialmente conclusi.

Loriana Stella si è giocata il terzo posto al Senato in favore di un candidato dell'Italia dei valori, che sarà presente nelle liste dei DS.

Al di là della Stella e dell'occasione perduta per Orvieto, la scelta dei DS di inserire uomini di un altro partito per farli votare ai propri elettori mi sembra almeno inconsueta, se non inopportuna, addirittura immorale.

I partiti hanno perduto ogni senso di decenza nei confronti degli elettori.

Credevo che il caso di Forza Italia, dove dirigenti e liste le fa Berlusconi, fosse un'anomalia che l'Italia avrebbe riassorbito con la caduta del premier, per motivi elettorali o di età.

Ma i partiti, con tutti i loro difetti, sono in agguato per riappropriarsi di quanto è rimasto in mano alla gente.

La nuova legge elettorale toglie infatti ai cittadini la possibilità di votare il candidato, per cui chi verrà eletto lo decidono i dirigenti di oggi. La classe politica perpetua sé stessa. Sarà eliminato soltanto qualche peone per non aver soddisfatto in fedeltà e sottomissione e servilismo.

Le correnti di potere all'interno delle formazioni politiche si consolidano e le conseguenze delle elezioni di aprile ce le porteremo dietro anni.

Il fatto che i DS possano far votare al proprio elettorato uomini di Di Pietro è segno del senso di onnipotenza che anima questa classe politica.

A dieci anni da "mani pulite", quando i partiti si vergognavano di proporre amministratori e politici della prima Repubblica e sembrò che avvenisse un generale rinnovamento con forze che venivano dalla cosiddetta "società civile", la "restaurazione" è conclusa.