Capoccia:"Il vescovo ha le stesse nostre preoccupazoni"

ORVIETO - Un incoraggiamento a seguire il solco del cambiamento. Così il segretario comunale dei Ds, Marino Capoccia, vuol leggere la sferzata che il vescovo, monsignor Scanavino - dalle colonne di "Lettera Orvietana" - ha rivolto alla città definendola una "bella addormentata", una nave a cui serve "un bel colpo di timone". "Una sollecitazione allo sviluppo economico, sociale e culturale di Orvieto con un occhio di riguardo particolare rivolto al disagio giovanile - commenta Capoccia - una sollecitazione che coincide, mi pare di poterlo dire tranquillamente, con alcune preoccupazioni e perplessità che ho avuto modo di sollevare, nei mesi scorsi, in merito alle scelte di governo della città. Tutta la realtà orvietana richiede un aggiornamento puntuale e nuove iniziative in favore dello sviluppo economico e sociale. Non a caso, come partito, abbiamo voluto tenere a battesimo questa "Nuova generazione Ds", perché contiamo sulle proposte che vengono dai giovani che rappresentano la classe dirigente di domani". "Il disagio dei giovani - prosegue Capoccia - si avverte, innanzitutto, nel lavoro anche se non solo in quello. Lo dicono i dati diffusi sull'occupazione, positivi solo all'apparenza. Perché sono dati che se depurati di quella componente fatta di part time, lavori occasionali, collocazione degli stranieri, resta effettivamente ben poco per i contratti a tempo indeterminato e occupazioni stabili. Tutto questo ha indotto la mia forza politica a intraprendere un percorso nuovo che, insieme alla maggioranza, porteremo avanti nelle prossime settimane con ulteriore sollecitudine. È un lavoro serrato che resta aperto al contributo di tutti, anche dell'opposizione e, com'è ovvio, dei sindacati e delle categorie. Tutti sono chiamati a un ruolo di grande protagonismo nella promozione della crescita della classe imprenditoriale. È questo il compito che abbiamo: individuare un percorso e facilitare la concretizzazione dei progetti".