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Pendolari delusi."Deludente e arrogante la reazione dei rappresentati di Trenitalia"

Pendolari- Sacca. Cronaca di una brutta giornata

foto di copertina

ORVIETO - "Deludente e arrogante la reazione dei rappresentati di Trenitalia che, con grande imbarazzo non sono stati in grado di dare risposte minimamente sufficienti alla portata dei problemi denunciati". Non usano mezzi termini i pendolari nel tirare il bilancio dell'incontro infuocato che si è svolto giovedì sera presso la sala del consiglio comunale di Orvieto con i rappresentanti di Trenitalia, Vincenzo Saccà, Alberto Scattone e Bruno Severi. Alla riunione, sollecitata da un folto gruppo di pendolari e coordinata dal vice sindaco di Orvieto Carlo Carpinelli e dall'assessore provinciale Gianpaolo Antoniella hanno preso parte anche l'assessore regionale ai trasporti Giuseppe Mascio e numerosi sindaci e politici del territorio. Gli oltre mille pendolari dell'Orvietano hanno lamentato la grave situazione che dall'ultimo incontro avuto con Trenitalia il 13 gennaio 2004 è notevolmente peggiorata. "Noi pendolari - ha detto Fabiola Di Loreto, portavoce del comitato pendolari - diamo a Trenitalia un corrispettivo economico rispondente, peraltro, alla carta dei servizi della stessa Trenitalia. L'approccio instaurato un anno fa era serio, però non abbiamo avuto le risposte che volevamo.  I "numeri" della stazione Fs di Orvieto e di noi pendolari sono eloquenti: circa mille e 50 abbonamenti mensili, oltre 800 biglietti giornalieri, un fatturato di circa 5 miliardi annui di vecchie lire e poi un bacino di utenza ampio da Acquapendente, a Bagnoregio, Castiglione in Teverina e Bolsena, l'Alto Orvietano e parte della Teverina Umbra; e ancora, almeno mille e 600 viaggiatori giornalieri, con punte in talune occasioni di oltre 2 mila utenti; ma anche il costante pericolo di depotenziamento della stazione che penalizza i collegamenti, una stazione che è 'porta di accesso di una città turistica, ma è una indecenza dal punto di vista igienico e dell'accoglienza". Nel gennaio 2004 rivendicavamo questioni concentrate sugli orari, ma sono state ampiamente disattese, abbiamo solo ottenuto un treno nella fascia oraria delle 7 e grazie all'intervento della Regione! Non è avvenuto neppure il miglioramento dei trasporti tra Orvieto e Firenze. Oggi rivendichiamo questioni come: salute (l'emissione di fumi, pressoché ogni giorno, dal radiatore del treno, ad ogni frenata è un problema di salute e di sicurezza), sul rispetto degli orari non c'è più un treno che viaggia in orario; sui parametri minimi di igiene e la pulizia siamo all'indecenza. Rispetto a un anno fa, oggi noi non facciamo proposte, vogliamo risposte! Ci stiamo muovendo in altre forme: abbiamo sensibilizzato i Ministeri dei Trasporti, e della Salute. Questa città, dal punto di vista dell'ambiente, è la più penalizzata dal transito della Direttissima ma in cambio non ne trae alcun vantaggio in termini di trasporto". A confortare le parole di Di Loreto un sondaggio di Altroconsumo uscito proprio ieri su Repubblica secondo cui alla tratta Roma - Chiusi spetta il record negativo di soddisfazione per i clienti. Su 6 mila 867 viaggiatori intervistati il 100% si dice infatti insoddisfatto degli orari. Saccà dal canto suo ha ribadito di aver rispettato gli impegni presi nel 2004 e ha garantito che porterà all'attenzione di Rfi i problemi della stazione di Orvieto riconoscendo che il problema degli orari e dei ritardi va risolto. Duro anche l'intervento del vicesindaco Carpinelli. "La stazione ferroviaria di Orvieto costringe i turisti, oltre che i pendolari, a disagi inauditi e squalificanti che non possono perpetuarsi nel tempo, sono tali da imporre una ferma richiesta di impegni".

Pubblicato il: 23/07/2005

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