Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Una bottiglia di Cointreau imbottita con un chilo di esplosivo

È stata trovata, ieri mattina, fuori del portone di casa del civico 5 di via Angelo da Orvieto in pieno centro storico. "Una bomba confezionata da autentici professionisti con un chilo di esplosivo a basso potenziale che in quella quantità ha effetti mortali". Gli inquirenti sono al lavoro. Non si esclude alcuna pista...

di Stefania Tomba

ORVIETO - Una bottiglia di Cointreau imbottita con un chilo di esplosivo è stata trovata, ieri mattina, fuori del portone di casa del civico 5 di via Angelo da Orvieto in pieno centro storico. "Una bomba (nella foto)confezionata da autentici professionisti con un chilo di esplosivo a basso potenziale che in quella quantità ha effetti mortali". È quanto hanno riferito gli artificieri della polizia di stato al termine delle operazioni di messa dell'ordigno, nel tardo pomeriggio della giornata di ieri. Un fatto allarmante e del tutto inusuale per la città di Orvieto che non ricorda precedenti di questo genere al punto da restare solitamente scettica di fronte a episodici di allarme-bomba che si sono effettivamente rivelati ogni volta - e fortunatamente -  solo come lo scherzo di un bontempone. Non è stato così stavolta. L'allarme è scattato intorno alle 15. Il pacco bomba, contenuto all'interno di un sacchetto di nylon celeste con la scritta "Tanti Auguri", era però giunto a destinazione già dalle prime ore del mattino. In quel palazzo vivono due famiglie. Entrambe, fino a quell'ora, avevano pensato si trattasse di un pacchetto destinato all'altra coppia e non gli avevano dato più di tanto peso. E soltanto alle 14,15 - quando hanno capito che nessuno di loro lo stava aspettando -  il pacco è stato aperto per guardarne il contenuto. Dentro la busta c'era una scatola di cartone e all'interno di questo involucro era contenuto l'ordigno.

Una bottiglia di Cointraeu attraversata da fili collegati a un dispositivo a orologeria, tenuti insieme da nastro isolante. Una cosa da professionisti, a detta degli artificieri. Stando ai primi accertamenti, effettuati sul posto, si sarebbe addirittura trattato di un ordigno dotato di un doppio sistema di innesco a orologeria. Il quantitativo usato è ingente tale da non lasciare spazio a dubbi sulle intenzioni di chi l'ha confezionato. Ora è questo il punto. Non sarebbe al momento giunta alcuna rivendicazione né le testimonianze raccolte in commissariato, nella tarda serata di ieri, pare abbiano aperto spiragli in tal senso. Le famiglie coinvolte non riescono a immaginare chi abbia potuto compiere un simile gesto né perché, al punto che fino all'ultimo hanno stentato a credere potesse trattarsi di un ordigno autentico.

Da subito gli inquirenti si sono messi al lavoro senza escludere alcuna pista. Né quella anarchico insurrezioanlista, alla luce dei recenti fatti di cronaca che hanno visto esplodere i due ordigni di Genova e di Milano, né quella più in generale di stampo criminale e intimidatorio. L'abitazione tuttavia non pare particolarmente vicina a obiettivi sensibili. Il carcere di via Roma e la caserma dei carabinieri distano qualche centinaio di metri dal luogo in cui è stato rinvenuto l'ordigno. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri, gli artificieri della polizia di stato e il commissariato di piazza Cahen che coordina le indagini.

Pubblicato il: 03/03/2005

Torna alle notizie...