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NOTIZIE CORSIVI

Il racconto dei protagonisti tra incredulità e paura

di Stefania Tomba

 

ORVIETO - A vederla per prima lì attaccata al pomello esterno del portone di casa, al civico 5 di via Angelo da Orvieto, è stata la signora Carla Cappelletti che in quel palazzo vive con il marito il signor Luciano Formica, impiegato dell'Italgas. Era intorno alle 8 di ieri mattina. Una busta celeste con dentro una scatola di cartone e sul nylon una scritta prestampata: "Tanti auguri". Nulla di familiare al punto che la signora ha pensato fosse destinata all'altra famiglia con cui dividono il condominio. La famiglia Torroni. Diego, storico e stimato ottico della città e la moglie Sandra. È lei a raccontare che "il pacco è rimasto lì in fondo alle scale fino alle 14,15" quando, al ritorno dal lavoro, le due donne si sono incrociate sull'ingresso di casa e hanno capito che quel pacco non era atteso né dai Torroni né dai Formica. "A quel punto - racconta la signora Sandra - ci siamo guardate perplesse e proprio lì sulle scale abbiamo deciso di aprirlo insieme. Sopra la busta ci sarebbe stata una scritta di auguri. Questo però è un particolare che mi hanno riferito perché io non lo ricordo. Dentro la busta c'era una scatola di cartone. L'ho aperta personalmente, insieme alla signora Carla. Incredibile, c'era una bottiglia di "cointreau" cui erano attaccati dei fili e un dispositivo meccanico. Il tutto era tenuto insieme dal nastro isolante. A quel punto ci siamo consultati tutti anche il signor Formica che in questi giorni è influenzato e non era sceso fino a quel momento. E, nonostante pensassimo che non si poteva trattare che di uno scherzo di pessimo gusto, abbiamo chiamato il 113".  Non era uno scherzo. E nel pomeriggio, fuori dalle saracinesche abbassate del proprio negozio, giusto dietro l'angolo con via Angelo da Orvieto, Diego Torroni apprende dagli artificieri che in realtà la bomba era confezionata ad arte e pronta a esplodere. "Non riesco a immaginare niente del genere - dice - tanto meno posso immaginare chi l'abbia messa lì e perché". E se fino a cinque minuti prima era pronto a scherzarci su provando addirittura a coniare un nuovo slogan "esplosivo" per i propri occhiali, adesso l'espressione che gli si stampa in volto è decisamente più preoccupata.

Pubblicato il: 03/03/2005

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