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Opera del Duomo verso il rinnovo, tra bilanci e veleni

Il presidente uscente Aldo Mattioni prende congedo dalla poltrona ai vertici della Fabbriceria. E non rinuncia a togliersi i sassolini dalla scarpa. Qualcuno è di quelli che fa proprio male...

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - Siglato dal ministro, al termine due mesi di braccio di ferro, il rinnovo dell'Opera del Duomo, il presidente uscente Aldo Mattioni(nella foto) prende congedo dalla poltrona ai vertici della Fabbriceria. E nell'alzarsi non rinuncia a togliersi i sassolini dalla scarpa. Qualcuno è di quelli che fa proprio male. In particolare, a proposito dei motivi principali che avrebbero portato alla mancata riconferma dell'attuale presidenza e a un cda rinnovato da cima a fondo, Aldo Mattioni punta il dito contro i suoi detrattori.

A complicare lo scenario per la sua eventuale riconferma sarebbero intervenute, stando al presidente uscente, "le divisioni interne di Forza Italia e le pressioni che alcuni personaggi hanno esercitato sul vescovo, sentito dal ministro, che ha prima dato e poi improvvisamente tolto l'avallo ai nomi dell'attuale cda". "E chi, oggi, va millantando di essere lo sponsor principale di questi nuovi vertici - conclude seccamente - in realtà è stato soltanto una pedina".

Insomma non risparmia veleni ai suoi detrattori Aldo Mattioni che a questo punto, franchezza per franchezza, solleva anche alcune perplessità in ordine a nomi presenti nella rosa individuata dal ministero. Perplessità relative alla cittadinanza dei consiglieri che "stando allo statuto deve essere del Comune di Orvieto" ha affermato il presidente uscente con chiaro riferimento ad almeno a uno dei nomi in lista.

Dei tre anni al vertice della Fabbriceria Aldo Mattioni traccia un bilancio positivo, con l'unico rammarico di non aver fatto in tempo ad aprire, insieme al compianto professor Bonelli, il museo dell'Opera del Duomo. "Sono stati recuperati i rapporti compromessi con la Soprintendenza che l'Opera del Duomo aveva ereditato dal passato. Ottimi i rapporti con la Cassa di Risparmio che hanno consentito numerosi lavori per il restauro delle porte e l'allestimento del Museo". Tra i fiori all'occhiello dell'Opera del Duomo targata Mattioni il ritorno di grandi concerti in Duomo (Uto Ughi, l'Accademia di Santa Cecila ). La musica nella Cattedrale era stata spesso in passato oggetto di discussione con il predecessore dell'attuale vescovo Scanavino.

E poi la realizzazione del sito web, l'intuizione del calendario dell'Opera giunto quest'anno alla terza edizione. E ancora il restauro del Duomo. "A chi dice che sarò ricordato come il presidente dell'impalcatura - ironizza Mattioni - rispondo che ne sono contento perché un restauro di queste dimensioni non era mai stato fatto". All'attività degli ultimi tre anni della Fabbriceria sono da aggiungere le pubblicazioni delle collane storiche e artistiche, l'apertura dei depositi, la catalogazione scientifica delle opere d'arte, lo sforzo che ha portato ad ottenere significativi finanziamenti con la legge speciale e quello profuso per il rilancio dell'azienda agricola di Castel Giorgio che è uno dei beni più importanti dell'Ente.    

Pubblicato il: 27/01/2005

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