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Orsini: 'Per i gravi motivi a voi noti ritengo opportuno dimettermi da presidente e socio del Rotary'

Lettere e sms per dire mi dispiace....

di Stefania Tomba

ORVIETO - "Per i gravi motivi a voi noti ritengo opportuno dimettermi da presidente e socio del Rotary, scusandomi con il club di cui ho avuto l'onore di far parte". Di questo tenore la lettera con cui Igino Federici Orsini, nei giorni scorsi, si è congedato dagli amici della prestigiosa associazione cittadina che da cinque mesi lo vedeva al vertice. La carica dura dodici mesi e si raggiunge solo dopo anni di iscrizione. E Orsini era un socio doc: di vecchia data e per tradizione familiare.

Lo stesso sentimento dispiaciuto è quello che trapelerebbe dai numerosi sms che avrebbe indirizzato ad amici e colleghi. Questi gli unici contatti, se si escludono quelli con l'avvocato, che avrebbe cercato negli ultimi giorni. Lettere e sms per provare, se non a spiegare, a scusarsi. Scusarsi con tutte quelle persone che per una quindicina di anni lo hanno visto vestire i panni dell'ingegnere e che, forse, hanno partecipato anche a quella festa di laurea che in tanti adesso ricordano con una smorfia allibita.

Per il resto non c'è traccia del sedicente professionista. Il suo studio di corso Cavour, com'è noto, è stato passato al setaccio dalla polizia giudiziaria che ha sequestrato fascicoli e computer che potrebbero aiutare gli inquirenti a tracciare un quadro più preciso dei lavori di Orsini e delle tecniche alle quali si sarebbe affidato in questi anni di attività. Intanto il Comune ha appena dato il via libera alle verifiche. In testa quelle per la scuola elementare di Sferracavallo per la quale tuttavia, così come per ogni lavoro che gli è stato affidato dall'amministrazione, Orsini non ha curato il collaudo. E questo fornirebbe la garanzia che i lavori siano stati ultimati nella massima sicurezza. Il rompicapo resta soprattutto come sbrogliare la faccenda delle almeno 200 concessioni edilizie per le quali il professionista avrebbe effettuato i calcoli sismici. E che risulterebbero a tutti gli effetti, nulle. Oltre a quella delle decine e decine di lavori disseminati tra Enti, istituzioni e privati. Non solo in Umbria. Le consulenze di Orsini, infatti, pare siano arrivate addirittura su qualche fascicolo ministeriale e delle Ferrovie dello stato. Intanto la Provincia si è accollata il ruolo, assolutamente pionieristico, di "intervenire nei confronti di tutti i Comuni del territorio per un controllo degli atti e per definire con ogni Ente il percorso da attivare, inviando alle Procure interessate idonee informative", con l'obiettivo di tutelare la pubblica amministrazione e limitare il più possibile il disagio dei privati.

Pubblicato il: 13/01/2005

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