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Canne on line, giovani orvietani in manette

Avevano escogitato un sistema di pagamento tramite vaglia on line per non essere colti in fragrante nel giro di spinelli e - probabilmente anche cocaina -  che erano riusciti a metter su tra Orvieto e Roma. Le canne on line li hanno incastrati nel blitz della polizia di ieri mattina all'alba. Erano tutti incensurati. L'inchiesta rischia di allargarsi a macchia d'olio

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - Avevano escogitato un sistema di pagamento tramite vaglia on line per non essere colti in fragrante nel giro di spinelli e probabilmente anche cocaina, che erano riusciti a metter su tra Orvieto e Roma e, marginalmente, anche Perugia.

Li hanno incastrati nel blitz della polizia di ieri mattina all'alba. Erano tutti incensurati.

A finire nei guai anche il fornitore romano: A.R. di 33 anni, per il quale sono scattate le manette ai polsi, in maniera pressoché contemporanea, raggiunto anche lui dall'ordinanza emessa dal tribunale di Orvieto, a firma del giudice Silverio Tafuro. Le altre 3 ordinanze eseguite pochi minuti dopo le 6 dagli agenti del commissariato di piazza Cahen sono costatate i domiciliari a Z.F. di 21 anni e D.D. di 23, entrambi residenti ad Orvieto scalo, e il carcere a W.A.D.N., anche lui 23enne.

È una nota diffusa dal comando provinciale dei miliari di Perugia a far sapere che il giovane,"di origine colombiana, con cittadinanza italiana, è un ex carabiniere ausiliario, allontanato dall'Arma in quanto trovato positivo ai cannabinoidi". In passato"aveva prestato servizio presso la stazione carabinieri di Perugia, venendo impiegato prevalentemente nella ricezione del pubblico. Saltuariamente, si legge nella nota, aveva anche svolto altre funzioni, tra le quali quella di autista in sostituzione di militari assenti". Era lui , stando ai primi riscontri effettuati dagli inquirenti, l'anello forte del fiorente traffico di haschish tra lo Scalo, Ciconia e le scuole superiori della Rupe.

Andrebbe ricercata in questi ambienti, infatti, la clientela dell'organizzazione. Tra loro dunque anche molti minorenni, provenienti da tutto il comprensorio orvietano. E poi loro 3 amici, cresciuti insieme da sempre: la scuola, il pallone, il bar e ora una fiorente attività per la quale è stato appurato dalle indagini un giro di 6 mila euro da gennaio a settembre 2004. La merce arrivava da Roma 2 anche 3 volte al mese, un chilo per volta, all'incirca.

Poi i 3 si spartivano compiti. Così tra loro c'era chi contattava gli spacciatori, chi custodiva il fumo in casa, chi si occupava dell'aspetto più spiccatamente economico. Le indagini della polizia orvietana sono scattate sei mesi fa. Parte lì l'operazione che in corsa ha preso il nome di"No warning" (Senza preavviso, ndr) da alcuni stralci di intercettazioni telefoniche in cui ragazzi ironizzavano sul fatto che sarebbero stati di certo"avvisati" prima di finire seriamente nei guai. Una attività lunga e delicata, e tecnologicamente all'avanguardia, conclusasi ieri mattina con un blitz di perquisizioni che ha portato, anche grazie all'impiego dell'unità cinofila romana, al sequestro di 100 grammi di haschish, svariati semi di maria e un gruzzolo di 11 mila euro, spuntato in una abitazione di Chiusi. Una somma della quale gli inquirenti stanno accertando la provenienza. Sequestrati nel corso delle perquisizioni anche agendine e computer nei quali gli inquirenti contano di trovare ulteriori piste di indagini.

Gli agenti del commissariato, sotto la guida del dirigente Elisa Cozza, si sono avvalsi della collaborazione della squadra mobile di Terni, della Digos e dell'Anticrimine: in tutto 35 persone. Per l'arresto dell'ex carabiniere i poliziotti sono stati affiancati dai militari di Orvieto. Al registro degli indagati intanto sono stati iscritti altri 4 ragazzi, di cui uno residente a Chiusi. E una quarantina sono quelli che nei prossimi giorni dovranno essere ascoltati dagli inquirenti.

Pubblicato il: 25/10/2004

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