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In settemila mangiano e bevono con gusto sulla rupe

ORVIETO - In settemila sulla Rupe alla scoperta delle offerte enogastronomiche di un territorio generoso, di prodotti dalla forte identità, di appuntamenti dedicati ai cibi, ai vini, a passeggiate con degustazioni, al gusto dei giovani, alle curiosità nei ristoranti e all'enoteca regionale, al mercatino dei sapori. E in più convegni, tavole rotonde, appuntamenti nei musei, letture musica, cinema e teatro.

di Stefania Tomba

ORVIETO - In settemila sulla Rupe alla scoperta delle offerte enogastronomiche di un territorio generoso, di prodotti dalla forte identità, di appuntamenti dedicati ai cibi, ai vini, a passeggiate con degustazioni, al gusto dei giovani, alle curiosità nei ristoranti e all'enoteca regionale, al mercatino dei sapori. E in più convegni, tavole rotonde, appuntamenti nei musei, letture musica, cinema e teatro.

Tutto questo è stata l'ottava, affollatissima, edizione di"Orvieto con Gusto". Gli ultimi 950 golosi, questo il numero di biglietti staccati,  si incamminano, rigorosamente"slow", stamani alle 12,30 per la passeggiata con gusto della giornata clou. Inutile correre all'ultimo momento perché come spiega Luisa Borgna, fiduciaria della"condotta slow" di Orvieto:"le prenotazioni sono arrivate ancor prima della diffusione della pubblicità. Anche quest'anno si è registrato il tutto esaurito già dalla fine di settembre".

Un successo quello della nove giorni orvietana garantito da una formula certificata: quello della filosofia del buon vivere."Chi va veloce - ha detto venerdì scorso il segretario nazionale di Slow Food, Silvio Barbero presente sulla Rupe in occasione dell'incontro delle 8 condotte slow dell'Umbria - non può cogliere il senso della diversità delle cose".

Ed è proprio questo il senso del messaggio di"Orvieto con gusto": resistere all'omologazione e puntare sulla diversità e sulla qualità."Non possiamo separare il piacere ha aggiunto - da una forte componente culturale". Per questo la battaglia per la conquista del gusto non può prescindere e anzi implica necessariamente la promozione di una filosofia delle produzioni che sia sostenibile da un punto di vista economico, sociale ed etico.

Orvieto sposa felicemente questa filosofia dal 1997. E l'intenzione di promuoverla l'ha rilanciata Stefano Cimicchi, presidente di Cittaslow, in occasione dell'incontro di venerdì invitando il segretario Slow Food a fare della città il terzo polo universitario del centro sud per le scienze gastronomiche.

Pubblicato il: 09/10/2004

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