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Il brillamento può attendere

Fiato sospeso ancora fino alla prossima settimana in attesa di sapere con certezza e preventivamente, stavolta, chi si farà carico delle spese di bonifica. Ingenti. A voler fare i conti, ma non si riesce a capire in quali tasche farli, si potrebbe trattare di una cifra pari a non meno di 20 mila euro.

Cronaca

di Stefania Tomba

ORVIETO - La bomba può attendere. Il giorno dopo il summit dell'unità di crisi presso la Prefettura di Terni resta incerta la data in cui verrà fatto brillare l'ordigno bellico inesploso rinvenuto lo scorso giovedì presso il vigneto dell'azienda agricola Torre Massea di Tordimonte.

Fiato sospeso ancora fino alla prossima settimana in attesa di sapere con certezza e preventivamente, stavolta, chi si farà carico delle spese di bonifica. Ingenti. A voler fare i conti, ma non si riesce a capire in quali tasche farli, si potrebbe trattare di una cifra pari a non meno di 20 mila euro.

La spoletta ammaccata e malmessa resta il bandolo della matassa. È quella a rendere incerto l'esito delle operazioni di disinnesco."Volendo ventilare l'ipotesi peggiore  - spiega il responsabile della protezione civile della Prefettura di Terni, Simonetta Mignozzetti - ovvero quella che nella fase di disinnesco fosse impossibile per gli artificieri il"despolettamento" dell'ordigno, le operazioni di brillamento dovranno svolgersi in loco. Con ampio dispiegamento di mezzi sia dal punto di vista tecnico che economico".

Proprio in vista delle esorbitanti spese che potrebbe comportare l'operazione, non si è ritenuto opportuno procedere senza prima avere le garanzie da parte di tutti gli organi competenti su chi se ne farà carico. Così la Prefettura cercherà di batter cassa nell'immediato al Ministero degli Interni, al Ministero della Difesa e al Dipartimento nazionale della protezione civile.

Se sul piano economico non mancano gli ostacoli, sul piano tecnico restano molto difficoltose le modalità operative per il brillamento sul posto. Per raggiungere l'impervio vigneto di vocabolo Santa Teresa dovrà essere realizzata una pista d'accesso sulla quale un camion dovrà passare per 25 volte colmo di terra.  In tutto saranno 400 i metri cubi di sabbia che serviranno agli artificieri per allestire il luogo del brillamento. Tutta questa sabbia servirà, infatti, a ricoprire la bomba prima che il maresciallo Pinna ed i suoi colleghi procederanno alla soluzione definitiva dell'ennesima emergenza bomba che attanaglia il territorio di Orvieto.

Per ora, dunque, solo ipotesi in attesa di una certezza su chi salderà la fattura delle spese sostenute. Su questo il viceprefetto Salvatore Grillo farà sapere nei prossimi giorni a tutti gli intervenuti (forze dell'ordine, artificieri, Anas, Ferrovie, Protezione Civile e Comune di Orvieto) la data di un nuovo incontro per passare poi dallo studio sulla carta all'intervento definitivo.  Quest'ultimo, in ogni caso, non si potrà spostare oltre i primi giorni di settembre.

E nel frattempo?  Grazie al lavoro di una squadra della protezione civile di Orvieto e degli artificieri - afferma la dottoressa Mignozzetti - la bomba è stata messa in sicurezza all'interno di una apposita cassa in legno ed è tornata sotto terra". Pronta a brillare. L'intera zona è tenuta sotto costante controllo dalle forze dell'ordine. Quindi nessun rischio per gli abitanti.

Pubblicato il: 24/08/2004

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