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Conticelli e Cortoni contro il Cda della Farmacia comunale

La risposta nei confronti della posizione presa dal vicepresidente Tilli sulla situazione della Farmacia comunale anima il dibattito. Il trasferimento della farmacia a Ciconia non sembra un'idea così balsana. Aperto nun sondaggio sul nostro giornale. Nell'approfondimento l'articolo che ha provocato la reazione di Conticelli

La situazione della Farmacia comunale di Orvieto continua ad animare il dibattito politico in città.  Maurizio Conticelli e Fabrizio Cortoni non accettano le valutazioni espresse dal vice presidente della Farmacia comunale Gianpaolo Tilli nell'intervista rilasciata ieri al nostro giornale (è allegata come approfondimento) e ribadiscono le perplessità  già espresse in altre occasioni.
Nella discussione in atto è stata anche espressa la possibilità di un trasferimento della farmacia a Ciconia, bacino commerciale più allettante e con minore concorrenza, e su tale ipotesi abbiamo aperto un sondaggio per raccogliere il parere dei cittadini.

Questo il testo integrale dell'intervento di Conticelli e Cortoni.

 Le rassicurazioni fornite dai membri del cda della Azienda Autonoma Farmacia Comunale, che sottolineano gli sforzi in atto per la compressione dei costi, non ci rassicurano.

Il Vice Presidente ed un Consigliere, affermano infatti che la recente trasformazione della natura giuridica della azienda - da municipalizzata a speciale - non consentirebbe la comparazione dei bilanci tra soggetti giuridicamente differenti, ma non forniscono spiegazioni circa i costi di funzionamento oggetto delle nostre preoccupazioni.

Così come sostenemmo in occasione del dibattito in Consiglio Comunale relativo alla trasformazione della Farmacia Comunale in azienda speciale, oggi ribadiamo che 5 membri sono troppi, mentre sarebbe stato possibile nominarne solo 3 e, soprattutto, sembrano eccessive le indennità che il nuovo cda si è auto-attribuito: 750 € al Presidente, 650 € al Vice Presidente e 500 € ai 3 Consiglieri. Si tratta di indennità mensili che a nostro parere stridono con i compensi percepiti dal precedente cda, in epoca di precommissariamento (anni '90), allorché spettavano circa 250 €/mese al Presidente e circa 15 €/seduta a 5 consiglieri (allora si svolgevano 8-10 sedute anno).

Allora le funzioni di revisore contabile erano svolte a scavalco e gratuitamente dal revisore del Comune (come peraltro auspicato dal nostro gruppo in occasione della medesima seduta consiliare), oggi la nuova azienda speciale - oltre ai costi del cda - deve affronatre i costi di un collegio di revisori composto da un Presidente e due membri, come pure ha avuto alle proprie dipendenze un addetto di segreteria.

Il confronto è semplice e possibile ed i dati si commentano da soli: è stato costituito un costoso CDA per gestire una azienda dal fatturato modesto e con una tendenza del mercato negativa.

Siamo in realtà di fronte all'ennesima"scatola istituzionale" la cui principale finalità sembra legata più alla proliferazione di consigli di amministrazione che alla sana amministrazione della cosa pubblica, come ci insegnano altre brucianti esperienze vissute sulla pelle dei cittadini (vedi il SII a proposito della gestione dell'acqua).

Rivolgo (è Conticelli che parla) un'ultima e personale riflessione al Vice Presidente dell'Azienda Autonoma Farmacia Comunale: a che titolo egli interferisce sul piano politico con apprezzamenti gratuiti ed offensivi nei confronti del mio risultato elettorale? E' certamente libero di farlo come cittadino ed in tal caso troverà in me il Consigliere pronto a dialogare ed a disposizione di tutti i cittadini, ma non può farlo nelle vesti di membro di un cda di emanazione comunale, perché rischierebbe una brutta caduta di stile. Non siamo noi ad essere in cerca di consensi, visto anche che sono trascorse le elezioni, sono bensì altri in affannosa ricerca di posti da okkupare".

Orvieto, 11 agosto 2004"

Pubblicato il: 12/08/2004

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