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S'insedia il consiglio, questa la giunta

Molti gli spettatori per la "seconda volta" di Brugnoli. Facce un po' lunghe per alcuni, un po' di commozione non solo per chi era alla prima volta.  Enrico Brugnoli entra per primo nell'aula. Stanislao Fella arriva con 15 minuti di ritardo. 

Politica

foto di copertina

Tutti presenti.  Otto da una parte e 4 dall'altra.  Oltre il sindaco, Enrico Brugnoli, quello più in alto di tutti.  Un po' per merito suo, un po' per la conformazione dell'aula e del tavolo di giunta. L'occasione è quella buona, i vestiti quelli buoni per l'occasione.  Giacche e cravatte tra i consiglieri, vestiti tra le signore consigliere. Tanto pubblico: pure quello è delle occasioni buone.  Ma c'è anche qualche assenza pesante.

La palma della puntualità spetta alla maggioranza. Stanislao Fella, al momento capogruppo per un giorno, arriva con un quarto d'ora di ritardo.  Vittima, forse, dell'abitudine orvietana. E un po' di Consiglio Comunale di Orvieto lo si respira. Adelaide Ranchino nel gruppo di maggioranza (era consigliera dello Sdi sulla Rupe); Stanislao Fella, appunto, a capo dell'opposizione (era consigliere di An a Orvieto).  C'è anche Giuliano Santelli.  Anche lui era consigliere comunale ad Orvieto. Lo davano in giunta come esterno invece siede tra il pubblico.

Il consiglio comunale di ieri, 23 giugno 2004, è un Consiglio formale, di quelli che poi alla fine hanno la corona dei fiori ai caduti delle guerre ed il vin d'honneur  nella sala. Si tratta di prendere atto della proclamazione degli eletti, della nomina della giunta comunale, dei capigruppo e delle linee di programma del sindaco per questi cinque anni.

PRIMO ROUND: IL DOPO ELEZIONI
Comincia Brugnoli. "Dopo la competizione elettorale è ora il momento di riunificare. E' il momento di lavorare insieme, di tentare la convergenza di idee su alcuni aspetti.  Mi aspetto una opposizione costruttiva e vorrei che si potesse collaborare non solo all'interno degli schieramenti ma tra gli schieramenti".

Risponde Fella. "Il nostro non è un intento bellicoso. La nostra sarà un'opposizione  costruttiva per migliorare la comunità in cui viviamo. Siamo contro l'unanimismo, che avvolge tutto come una grande melassa, annientando la stessa politica che è di per sé dialettica. Daremo il nostro contributo di idee.  A volte ci scontreremo ma vorrei che ci fosse spersonalizzazione. Le critiche che ci potranno essere saranno volte al bene comune della città e non a livello personale. Non esistono vincitori e vinti, esistono avversari ma maggioranza e minoranza sono "di tutti". Insieme rilanciamo e spingiamo in alto questa comunità verso nuovi traguardi".

SECONDO ROUND:
Le linee di programma vengono presentate dal sindaco. Si tratta di una sintesi del programma presentato dalla lista Insieme per Porano agli elettori (leggi il programma in formato pdf). Molte le similitudini tra i due programmi.  Su questo ci si è giocato in campagna elettorale con reciproche accuse di plagio.  Ovviamente era un gioco delle parti "E' ovvio - dice Fella - che nel delineare le linee di programma per un comune come Porano si possano dire le stesse cose.  Quel che conta - prosegue rispondendo al sindaco - è il modo che porterà alla sua attuazione".  L'opposizione promette una benevola astensione e si dice, però, pronta a veriuficare passo dopo passo l'attuazione del programma. Parere comune dei soli due consiglieri che hanno parlato dai banchi della minoiranza: Fella e Capuano.

A Fella risponde il capogruppo di maggioranza Marcello Caricchi. "Prendo atto con soddisfazione della posizione delle opposizioni. Segnalo una profonda rottura con i metodi utilizzati dalla passata minoranza (quella della consiliatura precedente ndr) e non vorrei sentirmi scavalcato a sinistra da Fella". Secondo il capogruppo di maggioranza il programma si può sintetizzare in alcune parole fondamentali.  Continuità con la passata esperienza amministrativa, maggiore integrazione di Porano con il territorio che la circonda e con le altre istituzioni (provincia, regione ecc.); identità del Paese inteso come luogo dove vivere bene e luogo ospitale.  In pratica Porano ha la possibilità di rappresentare un luogo che attrae le altre realtà comprensoriale.  Per la propria cultura, per le proprie bellezze e risorse, perché salvaguardia l'ambiente ed il vivere bene. Ma deve riuscire anche a trovare necessarie vie di sviluppo affinché i giovani possano scegliere di vivere qui, fare casa qui, trasferirsi qui.

Unità d'intenti, infine, su alcune ipotesi urbanistiche.  Al di là dell'adeguamento del Prg alla legge 31 ed al PTCP della Provincia "Su cui siete un po' in ritardo" - afferma Fella senza criticare troppo ma con un fare da giovane padre che alza il ditino sul bimbo che ha fatto la marachella - si pensa ad una elevazione "piccola" degli indici di fabbricazione nelle aree "b" ed in quelle di completamento. Su questo maggioranza e opposizioni sono d'accordo.

Il consiglio finisce dopo una breve presentazione degli assessori - che avremo modo di intervistare -.  Si prende lo stendardo del comune, ci si mette in fila, si va a portare la corona ai caduti e poi si torna indietro per brindare al Brugnoli II. Si parte per altri 5 anni.

Pubblicato il: 24/06/2004

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