Palombella, gli animalisti disertano piazza del Duomo
Tutto è andato secondo copione e come ogni anno la palombella non ha subito alcun danno. La cronaca della giornata.
Animalisti: presenteremo denuncia per maltrattamenti agli animali'
Cronaca
di Simona Coccimiglio
Palombella, gli animalisti disertano piazza del Duomo.
Una folla festante saluta l'arrivo della colomba viva sul sagrato della cattedrale.
E la Rupe, tira un sospiro di sollievo.
Del resto tutto è andato secondo copione e come ogni anno la palombella non ha subito alcun danno.
Erano in tanti ad accoglierla sotto i raggi di uno caldo sole di primavera, improbabile fino a due giorni fa.
Ma la festa comincia molto prima di mezzogiorno.
C
entinaia di visitatori che affollano le vie del centro storico.
Il clima è quello delle grandi occasioni.
Le"barbarie", le"torture", le minacce di boicottaggio turistico solo un ricordo.
E i commercianti orvietani, almeno per un giorno, tornano a sorridere.
Alle 11,50 sul balcone dell'Opera del Duomo fanno capolino il vescovo Scanavino e il sindaco Cimicchi, l'uno alla prima l'altro all'ultima Palombella nelle rispettive vesti ufficiali.
A mezzogiorno il silenzio è interrotto dai petardi e dai mortaretti che segnano l'inizio della"discesa".
La tensione, palpabile, cresce.
Così come la preoccupazione per le sorti della palombella e la paura che gli animalisti diano voce alla propria rabbia.
Pochi secondi e la colomba raggiunge il "Cenacolo" situato sul sagrato del Duomo".
Applausi scroscianti accompagnano la sua"liberazione".
Un rapido controllo.
È viva".
La voce si rincorre lungo tutta la piazza che batte le mani al passaggio della palombella fin dentro l'Opera del Duomo.
Ad attenderla il vescovo, insieme alle massime autorità cittadine, che con gioia la consegna ai neo sposi Valeria Cioccolo e Marco Fracchia.
Di animalisti intanto non si vede nemmeno l'ombra.
Pian piano sulla Palombella, sulle polemiche che l'hanno accompagnata anche quest'anno, scende il silenzio.
Che si aggiunge a quello degli animalisti, lontani dalla Rupe,.
La tradizione è salva, la colomba pure.
Non c'è posto oggi per intimidazioni e proteste.
Il silenzio è un'arma più potente, soprattutto di questi tempi, in cui parole come"barbarie" e"torture" vanno usate con molta cautela.
Pubblicato il: 30/05/2004