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Discarica sequestrata. Solidarietà a Cimicchi e Monelli. Preoccupazione in città

Bertolaso e Bassolino sicuri della legittimità dei trasferimenti. Un avvocato dello Stato impegnato a studiare la vicenda su incarico della Protezione civile. Inquietante considerazione della Guardia di finanza sullo stato di "degrado" e di "emergenza" emersi. Ma un'attenta lettura può riportare al loro contesto le gravi affermazioni
Gli organi competenti devono fare il proprio lavoro e la giustizia farà il suo corso
di Stefano Cimicchi

Politica

foto di copertina

 

 

di Dante Freddi

Un anno circa di"complesse analisi documentali", di pedinamenti, di osservazione ed appostamenti hanno condotto la Guardia di Finanza ad acquisire la documentazione per permettere il provvedimento di sequestro cautelativo della discarica"Le Crete", di 10 automezi e l'emissione di sette avvisi di garanzia, tra cui quello al sindaco di Orvieto Stefano Cimicchi e all'assessore regionale Danilo Monelli.

Il capo dipartimento della Protezione civile Bertolaso, avvertito dell'azione intrapresa dalla Magistratura, ha posto a disposizione del Comune di Orvieto l'ufficio giuridico del dipartimento nella persona dell'avvocato di Stato Figliolia, per provare la non difformità nei confronti dell'accordo tra Campania e Umbria del 21 novembre 2002.

Intanto Bassolino e il sindaco di Napoli Jervolino esprimono perplessità, preoccupazione e solidarietà nei confronti degli amministratori coinvolti.

 

Era il novembre del 2002 quando il presidente della Regione Campania Bassolino e quello dell'Umbria Lorenzetti convennero il trasferimento di rifiuti dalla Campania all'Umbria sotto la spinta di un'emergenza gravissima.

Sul bollettino ufficiale della Regione si  comunicava ai cittadini umbri che"per un periodo determinato di tempo" i rifiuti dovevano essere conferiti presso la discarica di Orvieto.

Dovrà essere effettuata la verifica relativa al conferimento al raggiungimento del quantitativo di 20.000 tonnellate. La verifica sarà fatta sulla base dell'esperienza maturata e sulla residua capacità  di smaltimento degli impianti".

È scritto così nell'articolo 1 di quell'accordo, la cui interpretazione ha consentito al  procuratore capo di Orvieto dottor Calogero Ferrarotti di valutare il quantitativo delle 20.000 tonnellate come"chiuso" e quindi illegali i conferimenti eccedenti. A questo si aggiunge lo smaltimento di"due tipologie di rifiuto non espressamente autorizzato"  e abuso d'ufficio. Le indagini continuano e si"aprono nuovi panorami investigativi", comunica la Guardia di Finanza, che ha impegnato nell'operazione decine di uomini..

 

Se reato c'è stato, almeno per quanto riguarda le quantità, mai azione malavitosa fu più beceramente compiuta alla luce del sole. Tanto che il Comune di Orvieto, giusto il 27 febbraio di quest'anno, rispondeva ufficialmente e pubblicamente ad un'interrogazione di Maurizio Conticelli e quantificava in 73.379 i rifiuti campani depositati alle"Crete". Una clamorosa autodenuncia. Ma questa sarà storia di avvocati e di giudici, sarà storia di domani.

 

Inquietante è invece il passo del comunicato della Guardia di Finanza su"Umbria Clean", questo è il nome dell'operazione, in cui si afferma che"le condizioni di degrado e di emergenza sanitaria messa in evidenza dagli ultimi censimenti impone una seria e severa strategia di ripristino dell'equilibrio ambientale che deve assolutamente passare per la messa in campo di iniziative di prevenzione e di repressione dei reati".

Una valutazione pesante e discordante dalle rassicurazioni di Stefano Cimicchi prodotte nel suo intervento, che pubblichiamo di seguito, delle autorità di Protezione civile, a iniziare dal suo capo Bertolaso, e delle Istituzioni campane, che si sono strette intorno al sindaco Cimicchi in questa preoccupante vicenda.

 

Stefano Cimicchi, al di là dell'indagine in corso che è in mano alla Magistratura, è credibile e creduto e quindi è giusto riconoscergli una buonafede guadagnata in decenni di vita amministrativa.

La Guardia di Finanza, se denuncia una condizione di degrado e di emergenza, lo fa ovviamente sulla base di prove.

Mi sembra che sia possibile una giustificazione di questa clamorosa discrepanza di giudizi. Infatti l'accostamento della valutazione della GdF,  è posta a conclusione dell'appunto stampa che tratta dell'operazione di sequestro della discarica. Questo"posizionamento" può far insorgere equivoci e far immaginare riferite ad Orvieto quelle"condizioni di degrado e di emergenza sanitaria".

Ci sembra una giusta interpretazione.

Pubblicato il: 27/04/2004

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