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Anello della Rupe. Dopo le erbacce, i crolli

Non solo, all'assenza di manutenzione si unisce lo scarso controllo sull'area che si estende per oltre cinque chilometri. Altre parti del Paao non versano in condizioni migliori. Presso la famosa tomba Hescanas, in località Molinella, le coperture di alcune tombe minori, nelle immediate vicinanze, sono semicrollate

foto di copertina

ORVIETO - Dopo le erbacce, i crolli. Quanto accaduto giovedì scorso lungo l'Anello della Rupe è sintomatico del grave abbandono in cui versa l'opera inauguarata nel 2006 con gli ultimi fondi della legge speciale.

Una consistente porzione di materiale tufaceo si è staccata dalla parete da un'altezza di cinque metri invadendo il sentiero che in quel punto sale verso palazzo Crispo.

Nessun danno alle persone, fortunatamente. Allarme però sì. Allarme per la sicurezza dell'anello, dopo le buche e i dissesti più volte denunciati in passato.

Non solo, all'assenza di manutenzione si unisce lo scarso controllo sull'area che si estende per oltre cinque chilometri.

Ignoti si sono accaniti contro il cancello in ferro della cosiddetta "Grotta dei Tronchi fossili", una grotta che contiene alberi fossilizzati di epoca preistorica. Il cancello, così piegato, impedisce attualmente l'ingresso al sito.

 

Altre parti del Paao non versano in condizioni migliori.

Presso la famosa tomba Hescanas, in località Molinella, le coperture di alcune tombe minori, nelle immediate vicinanze, sono semicrollate.

Una addirittura, oltre ad avere la copertura d'accesso sfondata, è impraticabile, poiché completamente invasa da acqua di falda.

La tomba principale è satto oggetto di un intervento circa quattro anni, ma di migliorare la conservazione delle altre sepolture minori non se ne parla. "Non ci sono fondi purtroppo - spiega il direttore del Paao, Claudio Bizzarri - come dico sempre in questi casi, in cui non c'è fruizione, forse l'unica soluzione per la conservazione sarebbe proprio quella di ricoprire tutto".

Pubblicato il: 28/01/2012

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