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San Venanzo. La maggioranza di centrosinistra risponde sul plesso scolastico

Risposte botta su botta e domanda conclusiva: "Ma i consiglieri di minoranza ed il PdL locale vogliono veramente il mantenimento dell'autonomia dell'istituto comprensivo di San Venanzo oppure, come manifestato in più occasioni, stanno facendo di tutto per il suo accorpamento con una scuola di Orvieto?"

Riceviamo dalla coalizione di centrosinistra al Comune di San Venanzo e pobblichiamo

 

La COALIZIONE di CENTRO-SINISTRA che amministra il Comune di San Venanzo respinge decisamente e con fermezza quanto in modo del tutto strumentale viene affermato dalla nota a firma PDL di San Venanzo in merito alla vicenda del locale Istituto Comprensivo.

Innanzi tutto è doveroso informare i cittadini che il dimensionamento scolastico, e cioè la perdita dell'autonomia dell'Istituto Comprensivo di San Venanzo, così come di altri Istituti della Regione Umbria e di tutta Italia, non è né una scelta dei Comuni, né delle Provincie né delle Regioni, ma è una conseguenza delle seguenti leggi dello Stato, tutte emanate dal passato Governo:

1)      Legge n. 133/2008, che all' art. 64 (Disposizioni in materia di organizzazione scolastica) prevede per il periodo 2009-2012 tagli consistenti al personale docente ed ATA e azione di ridimensionamento della rete scolastica

2)      D.P.R. n. 81/2009, che all'art 1 (Criteri e parametri relativi al dimensionamento delle istituzioni autonome) prevede testualmente una economia di spesa non inferiore a 85 ml di euro entro l'anno scolastico 2011/2012, che andrà condivisa con le Regioni e le autonomie locali. Le conseguenze di questa legge sono state, anche nella nostra Regione, chiusura di scuole, abolizione di plessi, classi sovraffollate, perdita di posti di lavoro;

3)      Legge 111/2011, che all'art. 19 ( razionalizzazione della spesa relativa all'organizzazione scolastica) stabilisce:

a)      l'istituzione di istituti comprensivi con almeno 1.000 alunni (500 per le scuole di Comuni montani come lo è San Venanzo);

b)     che le scuole di montagna con meno di 400 alunni, pur mantenendo l'autonomia, non hanno assegnato il dirigente Scolastico a tempo indeterminato, ma andranno a reggenza;

4)      Legge n. 183/2011 (Legge di stabilità - ex legge finanziaria), che all'art. 4, comma 70, prevede che a decorrere dall'anno scolastico 2012-2013 agli Istituti sottodimensionati non verrà assegnato non solo il Dirigente Scolastico, ma anche l'Ufficio di Segreteria.

Invitiamo pertanto gli esponenti del PDL di San Venanzo e leggersi le leggi ed a prendersela, se l'Istituto Comprensivo di San Venanzo dovesse perdere l'autonomia, non con il Comune, la Provincia e la Regione, ma con l'ex Governo Nazionale da loro appoggiato che ha emanato queste leggi.

EVENTUALMENTE LA RICHIESTA DI DIMISSIONI ANDAVANO RIVOLTE, NON AL SINDACO VALENTINI, CHE DA SEMPRE, INSIEME ALLA SUA MAGGIORANZA, HA LOTTATO PER IL MANTENIMENTO DELL'AUTONOMIA PER L'ISTITUTO COMPRENSIVO DI SAN VENANZO CON ATTI DELIBERATIVI BEN PRECISI E NON CON PROCLAMI, MA ALL'ALLORA MINISTRO GELMINI LE CUI LEGGI, DAL 2008 AL 2011, SONO STATE E SONO TUTT'ORA LA CAUSA DELLA CHIUSURA DI NUMEROSI ISTITUTI SCOLASTICI.

Per dovere di cronaca è necessario ricordare che la Regione Umbria ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale contro la Legge 111/2011, ritenendola appunto incostituzionale perché interferisce nella predisposizione dei piani scolastici regionali, che sono di esclusiva competenza delle Regioni, imponendo di fatto tagli consistenti di Istituti (per l'Umbria ne sono previsti almeno 5 in meno).

Nonostante questo scenario di tagli obbligati, il Comune di San Venanzo ha da sempre fatto la sua parte, riuscendo a ritardare il più possibile gli effetti di queste norme devastanti per l' autonomia scolastica. La nostra battaglia è iniziata sin dalla emanazione delle prime leggi sia attraverso concertazioni con Provincia, Regione ed Ufficio Scolastico Regionale sia attraverso la emanazione di atti deliberativi che rappresentano l'atto più importante che un'Amministrazione Comunale possa produrre. Infatti, sin dal 2008 abbiamo sempre chiesto a Provincia di Terni e Regione di mantenere l'autonomia dell'Istituto Comprensivo Statale di San Venanzo, come testimoniato dai seguenti atti che tutti possono consultare:

·         Delibera di Consiglio Comunale n. 47 del 26 novembre 2008;

·         Delibera di Consiglio Comunale n. 51 del 29 settembre 2010

·         Delibera di Giunta Comunale n. 101 del 16 novembre 2011

·         Delibera di Consiglio Comunale n. 57 del 30 novembre 2011

·         Delibera di Consiglio Comunale n. 62 del 28 dicembre 2011

Fino a quest'anno scolastico 2011/2012 siamo riusciti, grazie anche alla accettazione delle motivazioni da noi addotte da parte di Provincia e Regione, ad ottenere la deroga, nonostante obiettivamente i nostri numeri fossero molto al di sotto di quelli stabiliti dalla Legge. Per il prossimo anno scolastico, le possibilità appaiono obiettivamente ancora più fievoli, visto l'appesantimento del quadro normativo rappresentato dalle due leggi 111 e 183 del 2011.

Questo non significa che non continueremo a fare la nostra "battaglia". Infatti come Consiglio Comunale ci siamo opposti al Piano Provinciale che prevede l'accorpamento dell'Istituto Statale di San Venanzo con l'Istituto Comprensivo di Baschi inviando alla Regione, sia alla Giunta che al Consiglio, la sopra citata Delibera di Consiglio Comunale n. 62 del 28 dicembre 2011 che così recita:

DELIBERA

 

1) Di respingere la proposta deliberata dalla Conferenza Provinciale di Terni sulla Scuola che prevede la soppressione dell'autonomia scolastica per l'Istituto Comprensivo di San Venanzo e conseguente accorpamento con l'Istituto Comprensivo di Baschi.

 

2)     Di confermare quanto già espresso nei precedenti atti di questo Consesso, chiedendo:

 a) il mantenimento dell'autonomia per l'Istituto Comprensivo di San Venanzo;

 b) in subordine, di procedere con gradualità nel riassetto degli Istituti Comprensivi, così come indicato dalla stessa direttiva regionale, dilazionando l'operazione nel successivo triennio scolastico 2012/2015;

 c)in subordine ancora, nella eventualità della perdita della suddetta autonomia, l'accorpamento con una scuola di Marsciano, anche in previsione del superamento degli organici scolastici a base provinciale a seguito della ventilata soppressione delle province e nell'interesse primario del principio di omogeneità del territorio e di economicità dei servizi, ribadito dalla Legge di Riforma Endoregionale.

 

3)     Di attivare ogni iniziativa utile a sostegno delle decisioni prese dal Consiglio Comunale anche attraverso assemblee pubbliche con i cittadini.

 

4)     Di inviare il presente atto alla Regione dell'Umbria, all'Ufficio Scolastico Regionale; alle province di Terni e di Perugia e all'Istituto Comprensivo Statale di San Venanzo.

Detto questo, spiace constatare la strumentalizzazione politica operata in varie sedi dai Consiglieri di Minoranza e dagli esponenti del PDL locale di una problematica che ci avrebbe dovuti vedere tutti uniti per salvaguardare l'autonomia del NOSTRO ISTITUTO COMPRENSIVO. Pertanto bene avrebbero fatto i 3 Consiglieri di Minoranza presenti alla seduta del Consiglio Comunale del 28 dicembre scorso a votare a favore del documento sopra riportato e non a schierarsi pregiudizialmente contro. Sicuramente una delibera votata all'unanimità ha maggiore incisività rispetto ad una votata a maggioranza.

A questo punto sorge spontanea una domanda:

MA I CONSIGLIERI DI MINORANZA ED IL PDL LOCALE VOGLIONO VERAMENTE IL MANTENIMENTO DELL'AUTONOMIA DELL'ISTITUTO COMPRENSIVO DI SAN VENANZO OPPURE, COME MANIFESTATO IN PIU' OCCASIONI, STANNO FACENDO DI TUTTO PER IL SUO ACCORPAMENTO CON UNA SCUOLA DI ORVIETO?

Pubblicato il: 24/01/2012

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