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San Venanzo. Il PdL vuole chiarezza sulla vicenda del plesso scolastico

"Amministrazione comunale di San Venanzo, Provincia di Terni, Regione dell'Umbria  hanno agito affinché esso fosse annesso a Baschi (tutti governati dal centro-sinistra)"

Riceviamo dal coordinamento del Popola della Libertà di San Venanzo e pubblichiamo.

UN  PO'  DI  CHIAREZZA

Per definizione della parola stessa ogni attività o vicenda riguardante il bene (o il male) della collettività è politica. Altra cosa è la strumentalizzazione politica ed in primis per questo bisognerebbe rivolgersi ai nostri amministratori presenti all'assemblea del 13 gennaio. Noi riteniamo doveroso portare all'attenzione di tutti il reale svolgimento dei fatti che ogni cittadino ha il sacrosanto diritto di conoscere.

La vicenda del plesso scolastico di San Venanzo ha una precisa connotazione politica in quanto amministrazione comunale di San Venanzo, provincia di Terni, regione dell'Umbria  hanno agito affinché esso fosse annesso a Baschi (tutti governati dal centro-sinistra).

E' urgente, fare chiarezza per comprendere bene cosa sia successo e dimostrare l'inaffidabilità degli amministratori. Il PDL si sente offeso e indignato. Si sente, altresì, in dovere di scusarsi con la popolazione per l'irrispettoso atteggiamento del sindaco. Nel contempo il PDL, invita caldamente  sostenitori e simpatizzanti, a firmare il documento di protesta da inviare alla Regione.

Veniamo ai fatti.

Fate attenzione alle date perché gli amministratori vogliono far credere il massimo dell'impegno.

1) 30 novembre 2011 C.C. Si redige un documento da inviare in provincia per sostenere l'autonomia o l'annessione a Marsciano.

2) Nella seduta del 12 dicembre 2011 la commissione provinciale addetta, dopo una riunione del 17 novembre 2011, una del 24 novembre 2011, vota "all'unanimità" l'annessione a Baschi:  sindaco o  amministratori del comune di San Venanzo non sono MAI stati PRESENTI. 

3) 28 dicembre 2011 C.C. I nostri amministratori stilano un altro documento (simile al  primo) per ripetere  in regione, quanto già detto. La minoranza non lo vota perché non incisivo, ma propone autentiche forme di protesta (sottoscrizioni o manifestazioni) che  non sono prese in considerazione.

Il sindaco poi le farà verbalizzare come  sua proposta.

4) 4 gennaio 2012 con un articolo sul Corriere dell'Umbria (quando ormai i buoi sono usciti dalla stalla) la maggioranza sbandiera un'assemblea pubblica per  una petizione popolare. 

 5) Venerdì 13/1/2012 riunione pubblica con sindaco, l'assessore alla cultura Codetti, preside. Interventi contro l'ex ministro Gelmini, l'ex governo Berlusconi e intervento (chiarificatore?) della Preside per l'annessione a Baschi. Il consigliere di minoranza chiede la parola per esprimere dubbi sull'operato. Il sindaco non vuole far parlare né lui, né i cittadini che vogliono  intervenire e, scandalosamente, si alza dalla sua postazione (dito puntato) con modi decisi, strafottenti e minacciosi li affronta. Presa per un braccio, è riportata alla sedia. 

DOMANDE  POLITICHE AGLI AMMINISTRATORI:

1) Come si fa a difendere una causa politica se, CONOSCENDOLA, non la si sostiene adeguatamente?

2) I tre verbali provinciali denunciano la gravissima assenza del comune di San Venanzo, perché non siete andati a difendere la causa che sembrava voleste sostenere?

3) Negli incontri informali che il sindaco dice di aver avuto, ha difeso la causa? Ha avallato l'annessione? Ha avuto uno scambio? o cosa?  Scusate il processo alle intenzioni ma l'informalità politica ne dà adito. Sono gli atti ufficiali che contano.

4) Riproponete un documento per dare la parvenza di rivolta a una decisione che condividevate?

5) Agire come chiedeva la minoranza ha stravolto le vostre intese?

6) Per quale motivo si boccia la proposta della minoranza per riproporla come nata dal vostro cilindro sapendo che i giochi erano fatti? Per buttare fumo negli occhi?

7) Perché non vi dissociate dall'atteggiamento grave che il sindaco ha tenuto verso i (suoi?) cittadini e la carica istituzionale?

8) Il sindaco non si sente in dovere di dimettersi, dopo scuse pubbliche?  

9) La preside non avrebbe dovuto dare dati corretti e dire che Baschi non sarebbe sopravvissuto senza i numeri di San Venanzo?    

10) La preside e voi non avreste dovuto dire che il distacco di Guardea da Baschi ha ridotto un numero di 509 a un numero di 392 unità non sufficienti per la propria autonomia cosicché San Venanzo risulta indispensabile per il plesso di Baschi? 

11) Perché non si è detto che la possibilità di accorpamento ad Orvieto non è stata  mai inoltrata?

Rimane da dire una sola cosa:

Sindaco, Si Dimetta! Si Dimetta!! Si Dimetta!!!

Pubblicato il: 23/01/2012

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