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'In archivio' l'idea del PdL di una public company per acquistare l'ex ospedale

Una butade del PdL del 16 giugno scorso di cui non si è più discusso, come di tante che riempiono insignificanti comunicati stampa che affollano le nostre pagine senza raccontare nulla di serio. Un'attività di comunicazione che non segue necessariamente il pensiero e provoca l'azione ma è costruita da un ambiente politico che si parla addosso

foto di copertina

Ormai scrivere comunicati stampa è diventato un'attività che non segue necessariamente il pensiero e provoca l'azione. Le "cose" buttate là assumono il valore che hanno le manovre di governo, durano il tempo delle enunciazioni, replicano nel loro piccolo locale la vuotezza in cui siamo caduti nel Paese. Noi che ci occupiamo di comunicazione abbiamo la responsabilità di offrire aria a tanti soffi di vento, e lo facciamo per non essere accusati di censura, per sincera apertura, per imprudenza.
Nel mio caso, quello che segue, è sincera creduloneria, imperdonabile.
Ma internet racconta e ricorda e quindi ripropongo questo pezzo del 16 giugno 2011, qualche mese fa, che rimarrà in rete qualche decennio ed inizio una campagna di riesumazione delle bufale "in archivio". Si tratta in questo caso dell'uso dell'ex ospedale, che sembra ormai destinato dall'amministrazione comunale, indaffarata ad acquistarlo, in grande albergo. (Dante Freddi)

Segue l'articolo a cui mi riferisco, che commenta una proposta degli amministratori del PdL che mi sembrava seria. Siamo a giugno del 2011 e link all'articolo è qui.  

"L'idea di acquistare con una "public company" l'ex ospedale dalla Regione è apprezzabile. Per farne cosa è altrettanto importante ed è comunque ovvio che non potrà essere un albergo, ma soltanto un luogo che godranno gli abitanti del territorio orvietano. Non sarà occasione una speculazione, ci potremo mettere qualche soldo, la faccia, la passione.

Ritorna allora la vecchia idea, che è sempre più attuale, che lì possa esserci un simbolo straordinario di civiltà: l'amore ed rispetto per gli anziani, che anziché essere allontanati sono posti al centro, anche fisico, della città.
Non so come si possa denominare  una simile struttura di accoglienza, ma ce ne sono molte nel mondo, con le più diverse. organizzazioni. Offrono assistenza ed ospitalità ai vecchi e lavoro ai giovani. Sono utili e giuste. Una di simile, di fronte al Duomo, sarebbe soltanto la più bella ed educativa di tutte. (Dante Freddi)

Segue la nota diffusa dagli amministratori PdL di Orvieto.

EX OSPEDALE: UNA POPOSTA PER FAR TORNARE PROTAGONISTA LA COMUNITA' ORVIETANA

La valorizzazione dell'ex Ospedale, posto a fianco della più bella cattedrale del mondo, rappresenta uno dei nodi fondamentali e strategici della rinascita morale ed economica della città. Una serie di sciagurate disposizioni legislative l'ha sottratto alla proprietà del popolo orvietano: attualmente appartiene alla Regione dell'Umbria che altro non può fare che alienarlo per far fronte all'enorme voragine della spesa sanitaria. Gli amministratori comunali del PdL, sicuri di interpretare i sentimenti profondi della comunità orvietana, ritengono che sull'ex Ospedale si debba aprire un serio confronto e vi sia l'obbligo di discutere con proposte che abbiano come elemento principale ed imprescindibile la difesa, ed al tempo stesso lo sviluppo, di Orvieto. Pertanto, sarebbe estremamente interessante che la politica, gli Istituti di credito ed in generale tutta la città iniziasse a ragionare sulla possibilità di costituire uno strumento societario ad azionariato diffuso (detta anche public company) per acquistare l'ex Ospedale e destinarlo a scopi che abbiano come stella polare i servizi che stanno più a cuore alla nostra comunità. Questa prospettiva, sicuramente innovativa, vuole rimettere al centro gli orvietani e tende a far in modo che la stessa città si possa riappropriare di un bene che le è stato "scippato" qualche decennio fa. Con questa proposta si tratterebbe di raccogliere mediamente alcune centinaia di euro per ogni abitante di Orvieto e del comprensorio : un sacrificio possibile da affrontare se il capitale fosse sottoscritto anche da Istituti di credito ed imprese che operano sul territorio: inoltre, la sottoscrizione della azioni (o delle quote) non sarebbe a fondo perduto, ma funzionerebbe come una qualsiasi società di capitali.

Gli amministratori comunali del PdL confidano che tale proposta possa essere favorevolmente accolta come base di ragionamento e sviluppata con spirito propositivo e di concordia, dato che si tratta di una occasione per la comunità di prendere in mano le proprie sorti, senza nessuna intermediazione e nessun filtro.

Poiché ci aspettiamo la reazione dei seminatori di dubbi, che non mancano certo tra i così detti esperti in economia e in diritto societario,vogliamo sottolineare che la nostra è una proposta politica e di prospettiva. Nel merito ci si entrerà nel prossimo futuro con l'apporto dei veri esperti e la valutazione delle idee positive e propositive. Il tutto, non prima di averne parlato in maniera seria e dettagliata con il Sindaco e con tutta la maggioranza. 

Amministratori del PdL

 

 

Pubblicato il: 29/09/2011

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