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Costo delle mense. I genitori in subbuglio

Vogliono tornare a pagare almeno come lo scorso anno (4,50 euro a fronte degli attuali 5,50). Vogliono agevolazioni per il secondo e terzo figlio, come già avviene in altri Comuni del Comprensorio. E soprattutto vogliono un tavolo con amministrazione comunale e Camst per affrontare in maniera costruttiva la questione Tardani. I buoni pasto non aumenteranno

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ORVIETO - Vogliono tornare a pagare almeno come lo scorso anno (4,50 euro a fronte degli attuali 5,50). Vogliono agevolazioni per il secondo e terzo figlio, come già avviene in altri Comuni del Comprensorio. E soprattutto vogliono un tavolo con amministrazione comunale e Camst per affrontare in maniera costruttiva la questione. I genitori aderenti al comitato "spontaneo, indipendente ed apartitico" che ogni giorno per protesta contro il caro mensa stanno prelevando i figli da scuola alle 13,05 per riportarli alle 14,05 per risparmiare i soldi del pasto giornaliero (5,50 euro), non ci stanno a passare per una piccola minoranza e escono allo scoperto con richieste precise e puntualizzazioni. In primo luogo proprio sulle dimensioni della protesta. È vero lo "sciopero" della mensa è attuato, come dice l'assessore Tardani, solo da una trentina di famiglie, ma il malcontento è ben più ampio. Solo che non tutti possono scegliere. "Molti, moltissimi genitori ed anche coloro i quali hanno deciso di sostenere questa forma di protesta si vedono costretti dalle esigenze di lavoro e di organizzazione familiare a fruire delle mense scolastiche. Non una scelta quindi ma una estrema e stringente necessità - afferma il comitato della scuola primaria di Ciconia - Qualora il costo del pasto aumentasse anche a 10 euro ci sarebbero famiglie comunque costrette a fruire del servizio di mensa in mancanza di alternative". Per questo il comitato non ha apprezzato affatto la risposta dell'assessore all'Istruzione Roberta Tardani che parla di "libera scelta" a proposito dell'iscrizione al servizio. "Trascurare il fatto che la delusione e la rabbia dei cittadini e nel caso specifico dei genitori abbia una dimensione molto più ampia ed una valenza più significativa potrebbe rivelarsi un clamoroso abbaglio" afferma il comitato che annuncia a breve anche una raccolta firme. Da un lato perché la protesta dello "sciopero" della mensa che si sta attuando al momento è molto impegnativa per le famiglie, dall'altro per dimostrare la reale portata "dell'indignazione e del malcontento". "A tale proposito giova precisare - puntualizza il comitato di Ciconia che ha inviato anche una lettera aperta agli amministratori - che comitati di cittadini e genitori si stanno organizzando nell'ambito di tutta la scuola di Orvieto e del comprensorio". Non è estraneo alla protesta, infine, anche il disagio di molte famiglie delle frazioni per gli orari anticipati degli scuolabus che, come detto, costringono i bambini a dure levatacce. Ma oltre al sonno, c'è di più: il martedì e il venerdì pomeriggio ad esempio i bambini della frazione di Prodo, in virtù della razionalizzazione del servizio, non vengono riportati a casa, ma lo scuolabus li lascia a Colonnetta dove i genitori devono andarseli a riprendere.

Pubblicato il: 16/09/2011

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