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Calcagni. Non è tempo di piste ciclabile ma di scelte vere

L'ex assessore, responsabile regionale dell'organizzazione di API, risponde all'assessore Margottini. "In particolare sulla voce "conferimento in discarica" per la quale l'Amministrazione versa 1.681.000,00 euro l'anno. La figura del controllante e del controllato sono in capo alla stessa persona giuridica"

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Riceviamo e pubblichiamo la risposta di Cristina Calcagni all'intervento dell'assessore Margottini

Desidero  ringraziare di vero cuore l'Assessore Margottini che mi indirizza una lettera aperta, cortese e delucidante apprezzando molto il Suo buonsenso che sicuramente non è  la nostra politica.  Spiace che lei si senta chiamato in causa. La mia critica era verso la politica ambientale del Comune di Orvieto della quale non la ritengo assolutamente responsabile perché le questioni di fondo, che avrebbero dovuto riguardare scelte in questa materia di  reale rottura col passato e che non sono state fatte, appartengono ad altri.


Ma quale dileggio,  se  mi fossi voluta rivolgere a lei avrei, piuttosto, parlato a valle di una sua conferenza stampa, come viceversa faccio ora rispondendole. Tralascio, perché già detto, le luci accese giorno e notte da due anni  al parcheggio, ancora chiuso, di Via Roma, si è vero per evitare atti vandalici, però la corrente elettrica si paga.

Comunque i fatti: lei pensa ad una città con piste ciclabili e bici elettriche. Io penso che ci siano altre priorità. Per inciso, a volte, anzi spesso, è quasi impossibile prendere la funicolare, in particolare in coincidenza con gli orari delle scuole, figuriamoci con una bici al seguito.

Il buon senso non è una categoria politica, le priorità sì e per me sarebbe stato  prioritario lavorare sulle macro spese presenti nel bilancio comunale, in particolare sulla voce "conferimento in discarica" per la quale l'Amministrazione versa 1.681.000,00 euro l'anno. La figura del controllante e del controllato sono in capo alla stessa persona giuridica. L'immondizia prodotta da ciascun abitante orvietano risulta pari a 648 kG./anno. Una enormità. La Tarsu è aumentata del 10%, pur avendo una discarica vicino casa. Questa cifra unita alla pulizia e spazzatura del suburbio per un importo pari 1.200.000,00 euro e alla raccolta differenziata solo per il Centro storico pari a 500.000,00 euro (tra l'altro attività svolta dalla precedente amministrazione compresa l'assegnazione della gara alla ditta che oggi effettua tale servizio, senza apportare alcuna modifica, se non il ritardo con la quale è partita) rappresenta una macro voce delle uscite/spese per le quali andava trovata una strutturale ottimizzazione. 

Cosa le fa pensare che la sottoscritta sia una sostenitrice della terza discarica visto che appartengo ad un movimento che fa della green economy uno dei cavalli di battaglia del nostro progetto politico. In tal senso promossi, all'epoca in cui ero Assessore, il progetto scritto dai gruppi giovanili orvietani relativo alla Fabbrica del Riuso/Riciclo, con cui questo comune partecipò al bando UPI (Unione delle Province Terni/Perugia) promosso e finanziato dal Ministero della Gioventù, che includeva il collegamento in Europa con la esistente Fabbrica del Riuso di Berlino.

Mi auguro e Le auguro che le priorità della politica ambientale di Orvieto  riescano ad incidere nel profondo, smantellando quel sistema decennale che ha fatto della nostra città la discarica dell'Umbria e non solo, facendo pagare ai propri cittadini una tra le più alte Tarsu in Italia, generando una voragine di impegni economici che hanno affossato  le casse comunali.

Siamo a disposizione, come forza politica, per un confronto costruttivo e di dettaglio per raggiungere quanto da me augurato.

Nella speranza di poterla conoscere di persona, la saluto cordialmente.

Pubblicato il: 25/06/2011

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